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Analisi del proprio gioco nel poker e autocritica per migliorare
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Parto da un piccolo obiettivo che ho raggiunto per arrivare a dire qualcosa di più grande, detto e ridetto ma che per chi gioca da poco o lo fa in maniera avventata, potrebbe servire da stimolo per migliorare il proprio gioco o meglio ancora l’approccio mentale al poker.
Ieri ho raggiunto un piccolo obiettivo che mi ero prefissato ad inizio mese, ho raggiunto il livello GoldStar su Pokerstars.it. In una settima ho raccimolato un terzo di tutti i punti del Vip System accumulati durante l’anno.
Obiettivi.
Anche nel breve termine avere degli obiettivi aiuta a mantenere la concentrazione, a giocare il miglior poker, a non effettuare giocate azzardate o avventate, a curare e coccolare maggiormente il nostro bankroll facendoci desistere dal prendere decisioni sbagliate o che in qualche modo possano mirare sia le nostre finanze che il nostro mindset.
Analisi.
Analizziamo sempre il nostro gioco. Rivediamo le nostre mani, confrontiamoci con gli altri, i forum ce ne danno la possibilità. L’analisi costante di quello che stiamo facendo nel breve periodo ci porterà maggiori risultati sul lungo periodo. Il dilettante, a volte allo sbaraglio, si preoccuperà del risultato negativo o si esalterà del risultato positivo nel singolo torneo.
E questo può andar anche bene ma è necessario sapere, capire ed entrare nell’ottica di idee che quello che conta nel poker è il lungo periodo. L’analisi che facciamo oggi deve servire per darci i risultati domani, anche se veniamo da una serie incredibile di risultati negativi. É solo colpa della sfortuna o stiamo giocando male? I nostri avversari hanno una fortuna sfacciata al river o non stiamo giocando il nostro miglio poker?
Solo attraverso l’analisi del nostro gioco ed il confronto con gli altri possiamo capire se e dove stiamo sbagliando, ma soprattutto possiamo imparare come migliorarci, giorno dopo giorno, torneo dopo torneo.
Questo è il grafico relativo ai miei introiti:
nella prima settimana di agosto si denota un calo di 100€. Sto giocando prettamente SNG da 10€ quindi potremmo, parlando in termini di buy in che tutto sommato sarebbe la cosa più giusta, dire che ho perso 10 buy in. Anche se in realtà negli ultimi due giorni ho mixato con SNG da 20 e 30, con MTT e l’ultimo giorno con step3 e step4 vinti dagli step3.
Ho giocato tornei dunque entro il 2% del bankroll, più o meno. Questo è quello che mi sono prefissato e se effettuo qualche sgarro alla regola giocando tornei più alti lo faccio calcolando i rischi, consapevolmente e a priori per motivazioni varie ma mai e poi mai per rifarmi da una cocente sconfitta.
Non giocate mai al rialzo per “rifarvi”. Giocherete male, col dente avvelenato, con la voglia di rifarvi, con la paura di perdere ulteriori soldi. Piuttosto dopo una sessione andata male, un torneo in cui siete usciti con la bad beat della vita, è preferibile staccare per qualche minuto e farsi una passeggiata o giocare un torneo dal buy in più basso del solito per scaricare adrenalina e nervosismo.
Questo che sto scrivendo è diretto ovviamente a coloro che approcciano solo ora al mondo del poker. Io appena ho iniziato a giocare ho commesso molti errori, non ho conosciuto immediatamente i forum, mi mancava una guida, i libri, gli amici che nel momento critico mi dicessero: “guarda che stai sbagliando”.
Quindi la prima regola nel poker è quella di analizzare il proprio gioco per migliorarsi e per farlo bisogna avvalersi dell’aiuto di buoni libri e dei forum. Costruendo un mindset solido eviteremo il più possibile di andare in tilt e costruiremo una solidità tale da permetterci di affrontare meglio i periodi negativi che nel breve periodo sono inevitabili.
Per carità, anche il grande campione ha il suo sfogo, ma poi finisce la. Ma mai lo vedrete offendere qualcuno perché ha vinto una mano impossibile, almeno così dovrebbe essere e in questo l’impassibilità di Phil Ivey impersona in pieno l’equilibrio del giocatore modello. Al contrario chi si comporta così, a parte rischiare d’essere bannato, fa del male solo a se stesso:
concludo l’analisi del mio gioco di una settimana, relativamente ai miei obiettivi, col dire che si, è vero che ho perso per strada 99 euro in soli 7 giorni in un rush positivo di SNG con +15buy in in 2 giorni e poi il crollo nei restanti 5, ma in compenso ho ottenuto l’altro obiettivo che mi ero prefissato, i ticket da 100 euro:
Avere la consapevolezza di avere una flessione per ottenere qualcosa che possa farmi risalire.
Programmi ed obiettivi.
Che ci riusciate o meno, nel breve periodo importa poco, basta giocare sempre una piccola percentuale del proprio bankroll. Ma darsi degli obiettivi, concreti, seri, è fondamentale, al di la che si tratti di riuscire ad avere un ROI positivo in 500 SG da 0,50€ o raggiungere la qualificazione di un IPT partecipando ai satelliti e spendendo i soldi vinti, giocando entro il bankroll, in sit e tornei.
Fate sempre l’analisi del vostro gioco e siate autocritici, il più possibile. Ricordate che quando vincete un torneo avete avuto senza dubbio anche una buona dote di fortuna e di contro ci sarà qualche giocatore che avete eliminato che starà riflettendo sul fatto di essere stato sfortunato.
Concludo dicendo a chi mi legge per la prima volta, a chi da poco è entrato nel mondo del poker perché ne ha sentito parlare dagli amici o è rimasto affascinato dalle trasmissioni televisive dedicate a questo gioco di carte e sport, leggi, leggi e ancora leggi. Libri, forum, articoli tecnici, è il modo migliore per imparare e migliorare.
Il giocatore di poker non è un eremita, anche se gioca solitario a casa chiuso dentro una camera solo con il mondo, attraverso i forum deve confrontarsi, dal vivo deve confrontarsi, per crescere e migliorarsi. Solo leggendo libri come Poker Mindset si capisce appieno l’importanza della gestione del bankroll o cosa sia lo stato del tilt. Impariamo dagli errori e dall’esperienza degli altri. Lasciamoci consigliare e siamo sempre autocritici con noi stessi dopo aver analizzato il nostro gioco.
Infine ricordate che il poker è un gioco, sportivo, di aggregazione, ma è un gioco. C’è chi lo prende come uno svago come fa il tennista in mezzo alla settimana o il giocatore di calcio che si fa la partitella il sabato sera, c’è chi invece ne fa una professione come Federer o Messi. In ogni caso attorno a noi ruota una vita nella quale viviamo e dobbiamo essere in armonia. Solo stando in armonia con il proprio partner, la famiglia e il lavoro il poker può continuare a piacerci, ad essere una parte importante di noi e darci soddisfazioni.
Non diamogli troppa importanza quando è solo uno svago, non togliamo troppe ore preziose alla nostra vita reale, cerchiamo un giusto compromesso e tutti accetteranno che noi giochiamo a poker, anche qualche ora al giorno.
AAndrew72