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David Benyamine amante del cash game
Il francese David Benyamine è l’antitesi del connazionale Bertrand Grospellier. Il primo freddissimo al tavolo, reagisce allo stesso modo a un colpo positivo o a una bad beat; il secondo spregiudicato e fuori da ogni schema.
Solamente nei tornei Benyamine ha vinto $3,500,000 in carriera.
L’amore della nazione francese per David risale a parecchi anni fa, al 2003, quando egli trionfò in “casa sua” nel WPT parigino vincendo ben $410,886.
L’avvicinamento al mondo del poker fu però all’età di 12 anni. Già avviato a una carriera da professionista nel tennis (oggi non si direbbe vista l’imponente mole), David amava trascorrere il tempo libero con le carte, mostrando sin da allora una particolare predisposizione al gioco.
Per sua sfortuna (o forse fortuna) dovette interrompere il percorso di tennista per un grave infortunio alla spalla e cominciò una nuova avventura nel mondo del biliardo. In breve tempo divenne uno dei più forti giocatori francesi in questa disciplina, che però abbandonò presto per farsi travolgere dalla latente passione per il poker.
Possiamo suddividere il poker di Benyamine in due parti: i tornei di Texas Hold’em o Omaha e il cash game.
Nei primi ha ottenuto ottimi risultati nella sua decennale carriera da professionista, e lo scorso anno con il secondo posto al WPT al Bellagio (vinti $845,300), ha bissato il successo di Parigi del 2003. Oltretutto soltanto un mese prima, nel giugno 2008, aveva stravinto le WSOP di Omaha Hi /Lo Split.
L’amore vero per David è invece quello per il cash game, essendo un assiduo frequentatore dei “massimi” e giocatore di gran lunga vincente. Non c’è da stupirsi se lo si incontra a Las Vegas al 4000-8000 Limit.
Si può aggiungere che Benyamine viva il poker a trecentosessanta gradi visto che è sposato con Erica Schoenberg, giocatrice di blackjack e di poker, nonché Pro di Full Tilt, e con la quale ha avuto anche una figlia.
Il campione transalpino più amato ha un segreto: non accontentarsi mai, bisogna sempre studiare poiché non si finisce mai di migliorare.