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WSOP 2012 – Un’altra bandierina per Marco Traniello: “La sponsorizzazione? E’ per i novellini!”
Las Vegas è piena d’italiani che in Italia non ci sono da anni. Il più conosciuto nel mondo del poker è sicuramente Marco Traniello, giocatore professionista che prima di approdare al mondo del Texas Hold’Em è stato agente immobiliare e parrucchiere. La sua vita cambia quando nel parcheggio del Bellagio conosce, quasi per caso, una delle giocatrici più forti del mondo che poi diventerà sua moglie: la bella Jennifer Harman, che può vantare ben due braccialetti alle World Series Of Poker.
Marco invece non ha mai vinto un braccialetto, tantomeno un torneo importante, ma grazie alla costanza delle sue ottime performance nelle partite di poker, può vantare di aver vinto oltre 650.000$ dollari in carriera, a quanto dice Hendon Mob. E alla domanda “Giochi anche cash?”, Marco risponde “A volte, gioco quasi sempre tornei”. Vivendo da anni a Las Vegas, verrebbe da pensare che Traniello, come Flaminio Malaguti, partecipi a tutti i tornei possibili essendo un giocatore professionista che gioca poco cash game, ma invece dice: “Gioco soltanto le World Series Of Poker” e, come consuetudine, “Quest’anno giocherò la maggior parte degli eventi”.
Un italiano che vince così tanti soldi di solito paga anche tante tasse, ma in realtà Traniello è residente negli stati uniti da tanti anni e non ha di questi problemi, poiché la legge americana tutela i giocatori di poker: “Qua si paga il 28% di tasse”, spiega, “Ma alla fine dell’anno possiamo detrarre i costi”. Non interessandogli la situazione del nostro paese, in quanto non ci vive, l’italiano non era a conoscenza del nostro regime fiscale, e quando gli spiego come funziona per un residente italiano la tassazione sui tornei all’estero esclama “Oh mio Dio!”.
Traniello è l’italiano con più cash out alle WSOP: ben 32, fino a ieri, quando sono diventati 33 grazie al suo piazzamento in ventesima posizione all’evento #7 Seven Card Stud da 1.500$. Tanti risultati che già così dovrebbero attirare l’attenzione di chi paga i giocatori per far indossare una patch, ma che sarebbero definitivamente consacrati dalla vittoria di un braccialetto, un premio desiderato da molti che in Italia significa tanta visibilità, visto che sono davvero in pochi ad averlo vinto.
In verità per Marco Traniello, a differenza di tanti italiani, non è così importante essere sponsorizzati: “La sponsorizzazione è per i novelli che vogliono cominciare”, dice, “Io faccio il giocatore di poker come mestiere da tanti anni”. In pratica, grazie alle sue vincite, Traniello non ha problemi di natura economica per giocare le World Series. Una bella risposta a chi vede lo sponsor come un punto d’arrivo: chi riesce a giocare e a vincere con costanza, non deve preoccuparsi di qualcuno che gli paghi l’evento.