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WSOP 2012 – Alioto si ferma al Day1 del Razz: “Un calvario”
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Oggi gran parte del Team Pro di Sisal Poker ha preso un giorno di vacanza per riassestare il mindset in queste WSOP che sembrano una maledizione per gli azzurri. Solo Dario Alioto, come consuetudine, non manca alcun torneo, e oggi si è impegnato nell’evento #18, il Seven Card Razz da 2.500$. Risultato? “Un calvario disarmante”, così lo definisce lui stesso. Si ritenta domani con il torneo Limit Hold’Em, mentre Gabriele Lepore, Cristiano Guerra e Niccolò Caramatti giocheranno il No Limit da 1.500$.
CARD DEAD? – Card dead? No, peggio: gli assi li vede, ma sono le strade successive a ribaltare le mani di Alioto, che dice: “Peggio questo torneo che gli altri dove sono arrivato in fondo per poi incontrare una badrun”. Il capitano di Sisal Poker vede le carte al contrario in un gioco low dove, oggi come non mai, chiude punti high: “Se si fosse trattato di un torneo Stud o Stud Hi/Lo, avrei vinto prima che finisse il Day1”.
QUANDO GLI ASSI NON LI VUOI – Dario cerca di aprire con top range, ma “Tutte le volte che ho aperto con mani veramente forti, di cui un 70% con asso esposto, nove volte su dieci (non sto esagerando) mi si accoppiava l’asso”. Quattro volte si accoppia il sei, e le restanti volte altre carte: non c’è modo per Dario di vincere i piatti. “Veramente incredibile: praticamente non mi è mai capitato di arrivare allo showdown”. Fatta eccezione per quella che sembrava l’ultima mano del torneo di Dario, invece poi rivelatasi un prolungamento dell’agonia: Alioto rimane con 500 chip e ha una mano forte che regge il board, sale a 2.000 e poi, dopo un po’, a 5.000. A quel punto, però, ricomincia la maledizione: “Le carte mi si accoppiavano, oppure a me entrava un K e al mio avversario una bassa”. Non c’è molto da aggiungere: “Un incubo questo torneo, ho perso tutti i piatti o ero costretto ad arrendermi prima dello showdown”. Il suo board tipico, dice Dario, “Era ideale per uno Stud high”.
FINO ALL’ULTIMO – Eppure Alioto non si recrimina niente perché ci ha provato fino all’ultimo senza mai rassegnarsi: “Tante volte ho fatto dei laydown in quarta o quinta strada dove il mio avversario andava migliorando e io peggiorando la mano”. Ci sono infatti delle situazioni in cui molti giocatori avrebbero buttato le ultime chip in mano alla sorte, “Io ho cercato di giocarle al meglio anche quando ero cortissimo”. Continua la “Macumba di queste World Series”, come la definisce lui stesso: “Non ho giocato male, non ho buttato il torneo in nessun modo”.
PROSSIMI IMPEGNI – Per Dario la tappa successiva è l’evento #13, Limit Hold’Em da 5.000$, che si giocherà nella giornata di oggi. Nelle sale del Rio ci saranno anche Cristiano Guerra, Niccolò Caramatti e Gabriele Lepore impegnati nell’evento #19, il No Limit Hold’Em da 1.500$. Che sia la volta buona per ottenere il primo risultato importante di queste WSOP?