WSOP 2012 – Una sessione cash game NL100 a Las Vegas (parte 4)

Leggi la terza parte – Fra Blue Moon e personaggi al tavolo, mi sto divertendo. Nell’ultimo tavolo c’è un tizio con la polo della Shell di carnagione mulatta tendente allo scuro. Potrebbe essere un benzinaio. Sta aprendo ATC, mostra anche T2o e robe del genere. Repusha in bianco e regala soldi, soprattutto a una signora che alla mia sinistra gioca particolarmente nitty miniraisando gli assi e incassando i bluff del benzinaio: raddoppia, ringrazia, e se ne va. Gli ubriachi al tavolo parlano ogni mano e si mostrano particolarmente amichevoli con gli altri partecipanti. Sono belli da ascoltare mentre foldi le tue mani, ma ancor più interessanti quando entrano nei piatti dove hai una mano forte.

Io ovviamente punto al benzinaio. Gioca aggressivo post-flop e fa rebuy in continuazione. Il benzinaio limpa da UTG, un ragazzo messicano, arrivato alla mia destra da poco, alza a 7$; io ho JJ e decido di chiamare, così si appoggia anche il bottone e il limper. Un piatto da circa 30$, al flop cadono T 6 2. Limper check, OR check, io betto 20$, bottone folda, limper folda, l’OR senza pensarci troppo alza a 50$, lasciandosene 40 dietro. E’ committed. Ma non vedo con quale mano possa fare questa giocata: ci sono due carte di colore a terra, ma non sembra spaventato visto che non punta per protection. Per questo motivo non lo metto su una top-pair, e probabilmente neanche su una overpair: con quattro persone nel piatto hai paura di essere scoppiato. E’ anche vero che checkando rischia di perdere valore. Perché non si è preoccupato di proteggere la sua mano? Potrebbe avere un flush draw? Non penso che il giocatore medio del NL100 lo giochi così un progetto a colore. Ci sono poco combo nel suo range, visto che a questi tavoli si vede poco aprire preflop e i limp vanno per la maggiore, ma se non ha due overcard, cos’ha? Non penso stia bluffando, ma non voglio foldare. Gli dico che ha TT, ha top set. Ma non riesco a foldare. Ho overpair, posso mai foldarla al NL100? Lui chiama tempo. Mi mette fretta. Chiamo. Tiene le sue carte coperte. Io giro JJ, pensando “Se le tiene coperte probabilmente avrà perso o avrà davvero flush draw”. Turn, Jack. Oppo lancia TT sul tavolo e se ne va incazzato. Gli urlo “Sorry man!”. River bianco. Avrei dovuto foldare?

Vinco un po’, perdo un po’, alla fine chiudo la sessione con 220$ di profit. Mi spiace di essermene andato prima del benzinaio, ma devo lavorare fra qualche ora, e il prezzo del sonno adesso è inestimabile. Esco dal Bill’s che è mattina inoltrata, con la gente salutare che fa footing e io che torno ubriaco a casa col mio profitto derivato dal gioco d’azzardo. In albergo incrocio anche Mario Adinolfi che mi offre la colazione. Ha appena comprato il mio voto. Considerando che ero partito a -100$, non male. Perderò il profit di questa sessione qualche sera dopo, quando persevererò nel giocare in un tavolo di short stack dove mi vinceranno i colpi a 15 bui alla volta. Importa poco: il tavolo da poker a Las Vegas non è un lavoro, ma uno spettacolo da vivere.