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Nuove voci sul futuro di FTP: “PokerStars voleva chiudere l’accordo prima delle WSOP!”
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Chiudere l’affare prima della WSOP 2012: questo era l’obiettivo dei vertici di PokerStars nel tentativo di acquistare Full Tilt Poker.
Ma, secondo alcuni rumors, ci sono ancora alcuni ostacoli da dover superare e non certo per problemi di soldi.
I dettagli sono raccolti da un blogger americano, “Chinamaniac”, che sembra avere dei contatti diretti: “Di recente i dipendenti di PokerStars sono stati impegnati in Irlanda per la formazione dei vecchi e dei nuovi dipendenti di Full Tilt Poker. Quando si raggiungerà l’accordo, Full Tilt Poker potrebbe riaprire nel giro di un solo giorni o al massimo pochi giorni.”
Arrivano quindi nuove conferme su come PokerStars stia sempre più vicina nel concludere l’affare: “PokerStars – continua Chinamaniac – ha cercato di chiudere l’accordo in tempo per le WSOP, ma i punti da discutere, anche quelli minori, sono numerosi ed è sembrato irrealistico concludere il tutto in temi ristretti. Se l’accordo con il Gruppo Tapie non è andato in porto per colpa “di dollari e centesimi”, per PokerStars il denaro non è mai stato un problema e prima o poi si arriverà ad una conclusione.”
Attualmente si sta lavorando tra il Dipartimento di Giustizia americano e i legali di PokerStars: per il DoJ è fondamentale il rimborso di tutti i giocatori, PokerStars chiede in cambio di poter riaprire immediatamente Full Tilt Poker. Dal punto di vista giuridico Isai Scheinberg reclama anche la possibilità di poter viaggiare tranquillamente negli Stati Uniti, senza timore di essere perseguito penalmente.
Le cifra in ballo? Secondo Chinamaniac si tratta di un miliardo di dollari (ben più dei 700 milioni ipotizzati inizialmente) che servirebbero per rispettare tutti gli accordi: rimborso dei giocatori, multe da pagare, debiti da ripianare, rilancio di Full Tilt Poker e libera circolazione di Scheinberg.