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il 22 Giu 2012

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WSOP 2012 – Dario Alioto: “Individuare il bullo al tavolo e fargli forzare una mano”

WSOP 2012 – Dario Alioto: “Individuare il bullo al tavolo e fargli forzare una mano”

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Avevamo lasciato Alioto, felice per essere sbarcato al day2 di un Eight Game che a leggere il field… beh viene quasi da chiedersi se in queste otto discipline delle WSOP si racchiudano i più forti giocatori del mondo: Ben Grundy, Jeff Madsen, Andy Bloch, Jennifer Harman, Jeff Lisandro, David Baker e, ovviamente, proprio Dario Alioto.

Alla ripresa del torneo il pro di Sisal non riesce a trovare la via della rimonta, ed è out da un torneo al quale teneva particolarmente.
Quando arriva in sala stampa però non sembra affatto scoraggiato e ci tiene molto a raccontarmi una mano.

Tom Schneider

Il protagonista del duello con il Sisal Pro è Tom Schneider. Per chi non lo conoscesse si tratta di un “ragazzone” di Indianapolis, di 53 anni con all’attivo due braccialetti WSOP e un titolo di Player Of The Year nelle World Series Of Poker del 2007. E tanta ma proprio tanta voglia di bullare il tavolo.

Dario questo lo sa perfettamente: “Francamente la nostra edge (di Alioto e di Tom, n.d.r.) al tavolo era evidente. E pensavo che con Tom potessimo spartircela senza alcun problema. Solo che lui ha il vizietto di fare il CAPITANO ovvero comandare il tavolo senza dividerlo con nessuno, me compreso, che sono alla sua sinistra e che potrei dargli fastidio.

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Ma hai cominciato a puntarlo?
Ma no affatto, è che avendo posizione ho sfruttato alcuni spot per metterlo in brutte situazione. Ma il clou è arrivato a fine giornata: perché uno così alla fine DECIDE di outplayarmi, nella sua testa era quasi scontato che prima del “gong” avrebbe tentato di outplayarmi”.

Tom Schneider limpa da small blind in una mano di No Limit Holdem. Per l’ennesima volta. E per l’ennesima volta Dario decide di rilanciare.

I bui sono 100 – 200 ante 50, con 11mila di stack. Ho KJoff e faccio raise per valore a 625, lui ovviamente gioca. Flop AK2 rainbow con lui che checka e io punto 800.
Vedo che ci pensa un attimo e decide per il check-raise a 2.200.
Ragioniamo un momento: cosa può avere in questa mano?
A6? K6? Tutte le altre mani del range sono totalmente fuori luogo. Semplicemente mi sono reso conto che lui si è stancato, la prende sul personale, vuole lo scontro. In una sola parola: vuole outplayarmi di prepotenza. Io decido di fare call.
Turn 9. Lui punta 3.500, io ho 7.000 dietro e pusho senza pensarci un attimo. Lui folda.”

“Poco dopo tenta di outplayarmi ancora in una mano di stud ma ancora una volta non ce la fa!”

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