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RoccoGEneration – La vittoria di una nuova generazione di pokeristi
Sigarette spente nella notte con il monitor a illuminare la stanza. Due voci in inglese riempiono l’aria mentre gli occhi si chiudono di tanto in tanto, ridestati solo dalle grida al termine di ogni mano vinta da Rocco. Era tempo che non passavo una nottata a seguire il poker in diretta, credo da quando un altro italiano, Pippo Candio in quel caso, stava per compiere un’impresa storica sempre da quelle parti. Verso mattina è una serie di incredibili sorrisi quelli che vedo nello schermo. Rocco e i suoi fratelli (di poker) festeggiano un braccialetto che attendavamo da tempo. Troppo Tempo.
E’ la quinta vittoria azzurra alle WSOP, ma non me ne vogliano gli altri, la prima della “nuova era”.
C’è una sostanziale differenza tra i braccialetti di Max Pescatori e Dario Minieri (per non parlare dell’abisso rispetto a quando in un’altra epoca, di poker, vinse Valter Farina; o di quello di Alioto ottenuto nel field delle WSOPE). Quando vinsero loro, il poker in Italia non esisteva.
Intendiamoci, non che nessuno giocasse a poker, anzi, si era in pieno boom internazionale. Ma in Italia la prima partita online a soldi veri (su l’allora piattaforma di Gioco Digitale), avvenne solo nel 2008. Qualche mese dopo le vittorie appunto del duo Pescatori e Minieri che diedero forma e sostanza al movimento italiano.
Da quel ormai lontano settembre 2008, nuove generazioni di “grinder” hanno cominciato a battere i microlimiti dei SNG prima e degli MTT poi. Hanno frequentato forum e studiato insieme ai grandi del tempo il giochino per diventare migliori. Hanno scalato classifiche e livelli fino a diventare oggi campioni a loro volta.
La vittoria di Rocco è un’impresa storica in sè per sè. Ma assume un valore ancora più grande perchè è la vittoria di un movimento. E’ l’apice di tutti quei ragazzi che hanno scelto il poker come fonte di reddito, come banco di prova delle loro abilità, come sogno per il futuro. E’ la vittoria di una nuova generazione di pokeristi. E forse ce n’era proprio bisogno.
Tutto questo lo si è potuto vedere anche nell’abbraccio collettivo dei tanti amici che lo hanno sostenuto per tutto il tavolo finale, nelle migliaia di messaggi che hanno riempito la sua bacheca di FB, nei pensieri di tutti noi che per una volta invece di dire che il vincitore ha avuto “culo”, viene in mente solo che se lo è davvero meritato.
E’ un nuovo spirito che pervade tutti, e a scorrere i nomi dei nostri giocatori presenti a Las Vegas (circa 1/3 del PIL nazionale) viene anche in mente che questa ventata di convinzione possa essere utile a tutti. Penso alla Spagna del calcio, che per anni ha avuto fior di campioni senza mai vincere nulla. Poi, quando la chimica del convincimento ha fatto rima con la classe del gruppo, sono arrivate inesorabili le vittorie a raffica. Il poker è un gioco individuale, ma in cui lo spirito conta spesso tanto quanto le carte.
Per cui chissà che questa vittoria non possa portare tutti i nostri azzurri a seguire le orme del buon Rocco, che entra di diritto nella storia di questo gioco. Sorridendo per quando faceva HU da 10 euro. Sorridendo perchè senza di quelli non sarebbe dove è arrivato ora.
Non è una novità, ma una semplice conferma. Il lavoro nel poker, paga.
GG Rocco.
Eccolo, il vincitore del braccialetto WSOP, Rocco Palumbo, intervistato dal nostro inviato Rudy Gaddo “a caldo” subito dopo l’HU finale :
httpv://www.youtube.com/watch?v=-GuRu8ABAxU