Riciclaggio: il Governo allerta le Poker Room

È in via di pubblicazione un decreto di aggiornamento sulle norme antiriciclaggio, stilato dal Ministero degli Interni, e nell’attesa i concessionari di giochi a denaro online sono stati allertati ed invitati a stare particolarmente attenti a movimenti sospetti. In particolare saranno da tenere d’occhio le richieste di accredito su conti ogni volta diversi, o a chi gioca ed incassa in modo che possa far credere che lo stia facendo per conto terzi.

Altro sintomi sospetti, si legge, l’aumento improvviso di giocate da parte di un account finora quasi inattivo o la condivisione tra più persone di uno stesso account: oltre ad essere espressamente proibita da molte poker room, questa attività può spesso nascondere intenti ben diversi dalla semplice divisione del rischio o maggiore facilità di approfittare dei bonus.

Molti di questi suggerimenti sono già messi in pratica dalle room: è per esempio di poco tempo fa la polemica di un utente di Full Tilt contro quest’ultima, rea a suo dire di avergli bloccato il ritiro di una grossa quantità di denaro che aveva appena ricevuto da un altro utente: una poker room, gli è stato poi spiegato, non è una banca ed ha ben diritto a questionare tutti i trasferimenti di fondi, per proteggere se stessa ed i propri clienti.

A merito di queste misure preventive, segnaliamo comunque che in una ricerca condotta questa estate dalla MHA Consulting, la Remote Gambling Association (RGA) ha rivelato che i rischi di attività di riciclaggio del denaro sporco connessi al gioco si riducono notevolmente nel gambling via internet.
Secondo la ricerca, la stretta maglia di controllo messa in atto a livello governativo, combinata alla vigilanza delle società di gambling, garantirebbe un basso rischio di intrusione di attività illecite legale al riciclaggio del denaro e al terrorismo finanziario.

Nel report viene inoltre sottolineata la notevole efficacia della cooperazione tra le autorità e le società di gioco nella lotta al fenomeno. “La ricerca dimostra la falsità del mito che vuole il gioco via internet preda privilegiata di attività di riciclaggio” ha commentato Clive Hawkswood, CEO della RGA. “Un risultato che sottolinea quanto di buono si sia fatto finora in tema di antiriciclaggio, ma che non deve far sedere sugli allori l’industria del gioco. Al contrario, si tratta di un’area dove è indispensabile mantenere alta l’attenzione e rimanere sempre proattivi, sia in via individuale sia in collaborazione con gli organismi governativi“.