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WSOP 2012 – Crisbus e il Main: “Bisogna partire col tavolo giusto!”
Nessuno lo dice, ma tutti lo sanno. Questo main event delle World Series of Poker ha un significato particolare per Cristiano Guerra: il super pro del Team Sisal aveva cominciato queste World Series carico di aspettative venendo da un ottimo periodo di risultati a tutto tondo, per un campione che ha il vizio di interpretare qualsiasi disciplina decida di affrontare, che siano MTT o cash game.
Ma i tornei sono e restano il suo pane quotidiano e non è certo piacevole bucarli tutti quando vieni alle WSOP, schiavo della varianza. A maggior ragione Cristiano attende con particolare tensione il Main.
“A dire il vero “ – racconta Cris – “questo è il mio terzo Main. Ma non c’entra nulla nel senso che è sempre come resettare tutte le emozioni. Vi assicuro, sedersi lì al torneo più importante del mondo è esattamente come la prima volta”
Non fu molto fortunato negli anni scorsi dove non andò mai oltre il day2: nel 2010 fu un cooler inevitabile a decidere la sua eliminazione mentre lo scorso anno la sua doppia coppia si andò a infrangere contro il flush draw e la bilaterale avversaria….prontamente chiusa.
“A quanto pare giocherò il day1a, ma mi sta invogliando l’idea di cambiare all’ultimo il ticket perché, in caso di passaggio al day2, dovrei praticamente stare fermo 3 giorni e perderei il clima da WSOP che è importantissimo in questi casi.
Fai conto che il main non è paragonabile che nessun torneo, nemmeno qui alle WSOP, è proprio una struttura a sé con una ben precisa giocabilità, pressocché infinita.
Parti con 30mila fiches esattamente come negli altri tornei da 10k, sia six handed che heads up, che ti consentono un margine di manovra eccezionale visto le due ore a buio.”
Qual è il modo migliore per affrontare un torneo del genere?
“Affidarsi al caso ehehehe. No, non scherzo una delle cose essenziali del main è essere molto fortunati nei vari redraw dei tavoli perché le composizioni vanno da estremamente facile con giocatori scarsi o comunque amatori che shottano il grande evento a difficilissimo con superpro aggressivi.
Il field rimane ancora la cosa magica di questo torneo perché, credimi, puoi trovare di tutto: tu pensa alla marea di satelliti che fanno in ogni luogo del mondo, dall’online ai casinò per essere qui al main, è fantastico!”
Se domandi a qualsiasi players come si prepara a un torneo, nessuno ha mai una risposta, perché probabilmente non ne esiste una. “No, infatti. Io non mi preparo proprio a nessun torneo, anzi prepararsi forse potrebbe addirittura nuocere. I tornei sono tutti diversi tra loro in base agli avversari, al flow del game, alla struttura e quindi “prepararsi” per un torneo non ha molto senso. Bisogna riuscire ad approcciare al meglio il gioco quando sei seduto al tavolo, mantenendo la concentrazione e cercando di giocare al meglio.”
Il segreto per affrontare i tornei Crisbus ce l’ha ed è davvero semplice: “la preparazione vera e propria per un torneo di solito la faccio alla fine di un evento quando riesamino il mio gioco e i vari spot livello dopo livello, tavolo dopo tavolo, errore dopo errore. Tutto questo ovviamente devi condividerlo obbligatoriamente con altri player e capire dal confronto i tuoi leak o come avresti potuto estrarre maggior valore in ogni singolo spot!”