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il 7 Ott 2009

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POKERSTARS EPT DI LONDRA: EASTGATE TENTA L’IMPRESA

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Peter Eastgate

LONDRA – Una bolla televisiva per selezionare il tavolo finale interminabile, fatta di double up degli short o di split pot incredibili. Un campione del mondo, Peter Eastgate, ancora in corsa con uno stack, 3.540.000 chip, che lo metterà domani in condizione di dimostrare a tutto il globo che il successo nel Main Wsop del 2008 non è stato un caso. Day 4 del Pokerstars.com Ept di Londra in scena oggi all’Hilton Metropole di Londra. Senza italiani, è vero, ma con tanto spettacolo per selezionare 8 finalisti tra 24 che speravano di portare a casa 850.000 sterline di primo premio.

Aaron Gustavson

Aaron Gustavson

L’AMERICANO Chip leader a fine giornata, manco a dirlo, il solito ragazzino americano qualificato on line. Trattasi di tale Aaron Gustavson, che ha fatto fuori metà dei contendenti dalla pausa cena in avanti, arrivando a chiudere con oltre 7.140.000 milioni di gettoni. Si presenterà domani al tavolo finale, che partirà alle 13 italiane, forte di una leadership schiacciante, con il doppio delle chip del secondo: Eastgate per l’appunto.

IL CHAMP Non datelo per morto, comunque, il danese. Non lo era nemmeno oggi, quando pareva non ingranare. Per lui la svolta arriva solo al rientro dalla pausa cena, in una battaglia fra bui con Dominic Cullen. Raise di quest’ultimo da piccolo, dal big blind Peter manda i resti per 1,1 milioni, call dell’avversario con AT. Il vincitore del Main Wsop 2008 ha AJ. Flop bianco, turn 10 per la disperazione, ma river J e il danese alza gli occhi al cielo ringraziando una quinta benedetta che lo riporta tra i leader del count.

GLI ALTRI Non ci sarà solo Eastgate, però, a lottare per il primo posto domani. Attenzione in particolare al norvegese Martin Gudvangen, 3.510.000, al tedesco Nick Senninger, 2.175.000, e al cinese di Taiwan Raymond Wu, 1.550.000 pezzi. Con l’eliminazione finale di Vivek Rajkumar, fortissimo pro’ on line di Seattle uscito decimo per 38.000 sterline in un confronto K-J contro A-Q su board bianco, è salito a 2,1 milioni di chip anche Dominic Cullen. Ma né lui, né i due corti del tavolo (il portoghese Rui Milhomens e il francese Karim Bennani) paiono avere i numeri per poter succedere a Michael Martin nell’albo d’oro del torneo. Sempre pronti ad essere smentiti, si intende.

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GLI OUT CELEBRI Sarebbero stati più pericolosi, questo è certo, alcuni dei big presentatisi oggi negli ultimi tre tavoli. Con i se e con i ma, però, non si fa la storia dei tornei. E allora vediamola, questa storia. Il primo big a uscire, in un confronto tra bui, è il November Nine Kevin Schaffel. Corto fin da inizio giornata, il pro’ di Pokerstars manda tutti i suoi 300.000 pezzi da big blind con coppia di due trovando il call del piccolo buio Dominic Cullen che aveva aperto a 70.000 con coppia di sette: board senza aiuti e Schaffel a casa 19esimo con 17.000 sterline, che saranno anche nulla rispetto ai milioni di dollari che Kevin si giocherà tra poco più di un mese a Las Vegas, ma comunque non sono da buttare.

Annette Obrestad

Annette Obrestad

E’ poi la volta di salutare la truppa anche per l’unica donna rimasta in azione, Annette Obrestad, out in 17esima posizione uscendo con due colpi da dominata incassati in rapida successione: prima tenta di eliminare Eastgate con A-10, ma il campione del mondo in carica mostra due fanti che tengono su board bianchissimo. Poi, rimasta corta, la norvegese finisce ai resti con KQ beccando però il call dall’austriaco Ivo Donev con AK: anche questa volta il board non sovverte i valori e Obrestad saluta l’Ept di Londra con 17.000 sterline in più nel portafogli.

Sintomatiche due delle eliminazioni successive. A metà pomeriggio cadono uno dopo l’altro i due chip leader di inizio giornata. Quando si dice disciplina e autocontrollo… Prima il brasiliano Rodrigo Capriotti, “card dead per tutto il giorno”, spinge i resti per 850.000 gettoni con A-9 off trovando il call istantaneo dell’americano Gustavson che aveva aperto il piatto con coppia di re. Nessun aiuto dal board per il carioca e per lui 16esimo posto per 19.000 sterline.
Poi tocca a Michael Barry, qualificatosi a questo Ept grazie a un freeroll organizzato da Stars in collaborazione con un quotidiano inglese e stamattina leader assoluto, uscire in preda al più classico dei tilt. Rilanciato in serie proprio da Gustavson, che nel frattempo è diventato di gran lunga leader in gettoni, Barry spinge un quarto rilancio ai resti con coppia di tre proprio contro l’americano, che però nell’occasione è pieno e chiama al volo mostrando due jack. Board bianco e l’essenza del no limit hold’em all’ennesima potenza: dalle stelle alle stalle in un colpo solo per il povero Barry, che capisce d’aver perso l’occasione della vita.

14esimo posto e 23.000 sterline per il pro’ austriaco Ivo Donev: AT per il vincitore di un braccialetto Wsop, specialista dei mixed, AQ per il norvegese Martin Gudvangen che non viene scoppiato. Undicesimo, poi, fuori il forte e giovanissimo tedesco Ben Spindler, già visto sul podio all’ultima Pokerstars Caribbean Adventure. Decimo il nord-irlandese Marty Smith, già vincitore di un Championship di Omaha alle Wsop.

LADIES EVENT Ieri notte intanto, ad ora tardissima, si è concluso il ladies event da 220 sterline che aveva visto 119 giocatrici al via. Il torneo e le 7.500 sterline del primo posto sono andate alla polacca Dagmara Alexsandrowicz, ma il secondo posto e le 4.100 sterline relative si sono colorate d’azzurro grazie all’italiana Irene Baroni, qui a Londra quindi meglio del suo ragazzo, il pro’ di Full Tilt Alessio Isaia.

Rudy Gaddo

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