POKERSTARS EPT DI LONDRA, EASTGATE PERDE L’HEADS UP

Vince ancora un americano: GUSTAVSON
LONDRA – Il successo avrebbe avuto un che di storico. Mai un campione del mondo, men che meno in carica, era riuscito a vincere un Ept. Peter Eastgate, nella Londra ormai diventata la sua casa per motivi fiscali legati al successo nelle Wsop 2008, stavolta ci è andato vicino. Tanto vicino da poter quasi toccare quella picca, invece andata all’americano Aaron Gustavson in un testa a testa durato sì e no venti minuti:

AQ nella mano finale per il 23enne di Las Vegas, A9 per Eastgate che avera rilanciato di bottone spingendo i resti sul controrilancio del rivale. Board bianchissimo e per il danese un secondo posto da 530.000 sterline “che – dichiarazione sua – lascia tanto amaro in bocca visto che è arrivato quando la vittoria era davvero ad un passo”.

Peter Eastgate

IL DANESE Decisiva per fissare gli equilibri di un heads up iniziato già con l’americano avanti quasi due contro uno, la mano in cui Eastgate punta in posizione su tutte le strade su board Q52 K 5 beccandosi dal rivale un pesante rilancio al river che lo costringe al fold.
“Aaron mi ha detto che in quella occasione aveva il 5 con l’asso, quindi penso d’aver preso una decisione corretta – dirà dopo la premiazione Peter, senza rivelare però la sua, di mano -. Quindi non ho particolari rimpianti per questo testa a testa. Forse avrei potuto fare a meno di rilanciare il mio bottone limitandomi a dei call per abbassare la varianza. Ma Gustavson è stato molto bravo, sarebbe comunque stata dura”.

IL VINCITORE Onore al merito dunque del qualificato on line statunitense, noto su Pokerstars.com come “Aguskb”, che ha iniziato e finito il tavolo finale di oggi restando praticamente sempre chip leader, fatta eccezione per qualche sporadico momento di equilibrio concesso solo a gioco ridotto a cinque player. “Sono davvero entusiasta di questo successo, anche perché l’ho ottenuto sconfiggendo un avversario del valore di Peter” ha esultato Aaron imbracciando in modo assolutamente composto il trofeo riservato al vincitore assieme ad un assegno da 850.000 dollari. “Vorrei comunque aggiungere che a questo final table c’erano molti altri player di assoluto valore” ha aggiunto.

Nick Senninger

I PIAZZATI Primo fra tutti il tedesco Nick Senninger, terzo classificato per 285.000 sterline con una eliminazione poco prima del break cena. Raise da bottone a 275.000 per lui, come ieri accompagnato al tavolo dal suo inseparabile leoncino di pelouche, e reraise a 800.000 da piccolo buio per Gustavson. Call del tedesco, che segue poi sia al flop che al turn le puntate in continuazione del rivale che lo mettono ai resti su board 37Q 9. QT per l’americano, coppia di otto per il tedesco che deve abbandonare il torneo quando il T cade al river. Mezz’oretta prima, in quarta posizione, se n’era andato anche il norvegese Martin Gudvangen, a cui era rimasto sullo stomaco un push da piccolo buio con A-3 off visto da grande buio dal tedesco Senninger con A-Q. L’ultimo inglese in gioco invece era stato eliminato da Eastgate, che se non altro inglese d’azione è visto che ora vive proprio qui a Londra: coppia di otto per Dominic Cullen, A-10 off per Eastgate, premiato da un dieci al river che aveva mandato il britannico out con 173.000 sterline.

Nicolò Calia

LIVELLO Detto dei piazzamenti in sesta posizione del portoghese Rui Melhomens, 124.000 sterline, in settima del cinese di Taipei Raymond Wu, 87.000 sterline, e in ottava del francese Karim Bennami, 50.100 sterline, resta da render conto dell’alto livello tecnico visto a questo final table. Pochi flop, molta aggressione ponderata, e tanto rammarico per aver ancora una volta aver dovuto assistere a due giorni di bel poker senza italiani al tavolo.

SPRAZZI D’AZZURRO Nel grigio cielo di Londra, che anche oggi ha dispensato tonnellate di pioggia, qualche sprazzo di azzurro ce l’hanno comunque regalato oggi Nicolò Calia, secondo nel side event da 1.500 sterline per 50.000£, e Bruno Stefanelli, terzo nel 500£ 8 game per 4.200 pound. Ogni tanto la ruota gira anche per noi.

Rudy Gaddo