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il 14 Lug 2012

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WSOP 2012 – Alessio Isaia e il double up della noia: “Che palle questo Main!”

WSOP 2012 – Alessio Isaia e il double up della noia: “Che palle questo Main!”

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LAS VEGAS – Alessio Isaia è un’anima dannata. Si aggira per l’Amazon Room come un condannato a morte nell’ora d’aria. Borbotta tra sé e sé. E meno male che essere tra i top 250 che si giocheranno nei prossimi quattro giorni i nove posti per il tavolo finale di fine ottobre, dovrebbe essere tutto emozioni e adrenalina.

“Che palle. Non succede niente”.

Beh, oddio, è scoppiata la bolla, sei a premio nel Main Event Alessio.

“Due ore e fermi. Due ore e fermi. E poi ora il tavolo va lentissimo”.

Pensano all’infinito su ogni colpo?

“Adesso sì. Van via dieci minuti a mano. Non scherzo, giocheremo dodici mani l’ora se son tante”.

Pazienza, Alessio.

“Se vedi carte e sei nei colpi l’ora ti passa e non te ne accorgi neanche. Se non vedi niente invece sei sempre fermo. Non se ne può più. Se poi vedo qualcosa e gioco il colpo, lo perdo”.

Meglio non veder carte e pagare solo ante e bui, con quel tanto.

“Mah. Dov’è Crisbus. Non c’è neanche più lui adesso?”

Lo hanno spostato, è dall’altra parte della sala.

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“Siamo rimasti solo io e lui?”

No, no. Però sei l’unico italiano in questa parte di Amazon Room.

“Che palle. Non succede niente”.

Alessio si siede. Alza le carte. Fold.

“Com’è il tavolo? E’ un tavolo… Ci sono dei giocatori buoni, altri meno. Insomma, poteva andarmi meglio. Ma poteva anche andarmi peggio”.

Ci si è messa anche quella rottura del break cena anticipato a causa degli errori nel conteggio dei player eliminati dopo la bolla.

“Non si può”.

Giro di sala. Passa qualche minuto. Si ritorna e Alessio sta ammonticchiando chip. Double up.

“Ho fatto a cornate. E ho sculato. Apro da bottone con due jack, difende il grande buio. Flop 7-6-3 rainbow, grande buio check, io punto sapendo che voglio andar rotto perché con trenta bui di stack cosa vuoi che faccia, big blind mi fa check-raise. A questo punto andare all in a perdere non ha senso. Chiamo e basta per fargli finire il bluff se bluffa, e come va va. Turn donna, lui 100mila, io ne ho 200mila e pusho, lui pensa una vita e a questo punto mi sento buono. E invece chiama e gira 6-3. Che palle. Al river però esce un bel sette grande come una casa e con la doppia più alta vado io. 650.000”.

Che palle, non succede niente. Oh, wait.

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