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Bannato dal casinò… per aver splittato un piatto!
Quella che segue è la traduzione e sintesi di un post dell’utente “HEK” sul forum americano 2+2, che ha raccontato alla community la sua storia piuttosto inusuale. Divertiamoci a leggerla!
“Sabato scorso attorno alle quattro del pomeriggio stavo giocando a un tavolo cash game NL Holdem 10$ / 20$ al casinò Foxwoods, una delle poche case da gioco dello Stato del Connecticut, e mi sono trovato coinvolto in un piatto contro un ragazzo che avevo già visto un paio di volte.
Il pot era 1.075 $ su un flop 10 8 6. Il mio avversario ha open-pushato 2.550 $ e ho chiamato con AA. Prima che il dealer potesse girare il turn, il mio avversario mi ha chiesto se volevo “fare affari”. Appena abbiamo girato le carte (lui aveva 7 9 per la scala floppata). Gli ho spiegato che sapevo che al casinò Foxwoods non ci sarebbe stato permesso di fare “run it twice” ovvero di girare due volte turn e river, ma ci avrebbero invece consentito di fare un “equity chop”, ovvero di dividere il piatto secondo le percentuali di EV.
Usando un calcolatore di odds sul mio iPhone, gli ho mostrato che le percentuali erano 60/40 e gli ho spiegato che lui avrebbe ricevuto il 60% del piatto, indipendentemente da turn e river. Lui era d’accordo, quindi ho chiamato il floorman, che ci ha detto: “Non permettiamo di fare un equity chop ufficialmente, ma se vi mettete d’accordo in privato è OK.”
A questo punto il dealer stava per girare il turn: l’ho fermato e ho chiesto al ragazzo se era d’accordo nel dividere il piatto. Ha detto di sì. Gli ho chiesto se aveva capito perfettamente cosa stavamo per fare. Ha risposto di nuovo di sì.
Il turn e il river non hanno portato altri quadri e il dealer gli ha assegnato il piatto. Abbiamo calcolato insieme che 2.470 $ erano miei, e me li ha dati in chips. A questo punto il floorman mi ha fermato, dicendomi che non potevo essere pagato in gettoni, soltanto in “cash”. Ho chiesto al mio avversario di alzarsi, andare a convertire in banconote una parte del suo stack e tornare a pagarmi, offrendogli anche una cena per il disturbo, ma nulla da fare, diceva di non volersi alzare dal tavolo. Così ci siamo messi d’accordo che mi avrebbe pagato dopo.
Morale della storia, il ragazzo era “finanziato” da tale Frankie, soggetto poco raccomandabile, che ce l’aveva con me per altri motivi. Frankie gli ha detto di non darmi un soldo, e così è stato. Gli ho detto di andare a *****, che lui e Frankie non mi dovevano un soldo, che eravamo a posto così, e ho ripetuto la stessa cosa a Frankie che era seduto a un altro tavolo e già da molti minuti mi stava insultando ad alta voce.
Frankie allora si è alzato dal tavolo.
Ha invaso il mio spazio personale, si è messo di fronte a me con il dito a pochi centimetri dalla mia faccia, continuando a insultarmi.
La sicurezza ci ha separati, e mi ha chiesto spiegazioni, e ho raccontato da capo tutta la storia, compresa la divisione del piatto che aveva dato origine al diverbio.
L’addetto alla sicurezza, dopo aver sentito due volte tutta la tiritera, mi ha detto: “Ascolta, questo è quello che succederà ora. Dato che hai diviso un piatto e infranto consapevolmente le regole del casinò Foxwoods, da questo momento sei permanentemente espulso.”
Mi ha preso da parte, ha scattato una fotografia. Ho dovuto firmare documenti che dicevano che non sarei potuto tornare nelle proprietà del casinò pena l’arresto immediato. E’ stata una delle umiliazioni più grandi della mia vita!
Nei giorni successivi ho raccolto informazioni su come fare ad essere riammesso al Foxwoods, e il supervisore alla sicurezza mi ha detto che potrebbero volerci anche solo due o tre settimane, ma potrebbe anche essere questione di sei mesi. Non credo che abbandonerò il poker, ma mi toccherà infilarmi nelle partite illegali casalinghe e tornare anche a giocare online.
Insomma, non provate a dividervi il piatto al Foxwoods!“