Ministro Brambilla: Possibilie apertura di nuovi casinò negli alberghi italiani

Dopo la possibilita’ di riaprire il casino’ di Anzio e quando il ministo Michela Vittorio Brambilla aveva presentato il decreto per il rilancio del turismo si riprende a discutere della possibilita’ di aprire nuove case da gioco in Italia. Come al solito ci sono un po’ di problemi, il decreto del ministro Brambilla doveva approdare oggi al Consiglio dei ministri ma essendo le case da gioco di competenza dell´Economia sembra che ci sia bisogno di qualche aggiustamento tecnico.

I numeri sono importanti: si parla di 232 nuove strutture che, purché vi sia il via libera della prefettura, permetterebbero l’apertura all’interno di alberghi a 5 stelle di sale da gioco ,per ora non viene specificato se ci saranno limitazioni sui giochi a disposizione, solo a Roma potrebbero esserci 26 nuovi casinò ed è chiaro che essendone ad oggi attivi solo 4 in tutta la penisola la cosa faccia discutere e parecchio, intanto si cerca di capire come evitare infiltrazioni mafiose in queste strutture e poi ci si domanda se ha senso aprirne di nuove quando quelle ad oggi esistenti hanno registrato un calo nell’ultimo anno.

Gli interlocutori sono molteplici , ci sono i questori c’è la Federgioco la Federalberghi che fa’ presente che in altri paesi l’apertura di casino’ nelle strutture alberghiere è una realtà da molto tempo, ci sono tutte quelle associazioni
che fino ad oggi hanno permesso di giocare in ogni citta’ della nostra penisola per non parlare delle federazioni di poker.

Insomma c’è tanto fumo ma poco arrosto anche i commenti passano dall’entusiasmo all’aperta critica di voler solo continuare a cercare di far soldi con nuove lotterie e cercando di sfruttare la voglia degli italiani di voler giocare, “Parlatene bene, parlatene male, purchè se ne parli” si potrebbe dire in questo caso.

Speriamo solo che alla fine non venga tutto lasciato cadere nel dimenticatoio oppure che l’apertura indiscriminata di case da gioco non si riveli troppo errata perchè se è vero che magari non tutte le 232 strutture che rispettano i requisiti siano interessate  causa degli spazi o del personale necessario è pur vero che difficilmente siano molti a non sfruttare questa opportunita’.