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Viaggio nel Mondo Omaha: l’Omaha eight or better Pot Limit
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Addentratici in profondo territorio Omaha ad un certo punto arriviamo ai confini di una nazione chiamata dai suoi abitanti Hi-Lo. Non provate per nessun modo ad entrare in essa, se del vostro corredo cognitivo di giocatori non fanno parte termini come wheel, quartered e counterfeited, vi potrebbe accadere qualsiasi cosa. Tutti sanno che il meccanismo dell’eight or better oppure detto dell’High-Low, nell’Omaha permette, a determinate condizioni di board (3 carte di diverso valore nominale dall’8 all’Asso), di assegnare metà pot al giocatore che, con 2 delle 4 cards che ha in mano, riesca formare il miglior punto basso possibile di 5 carte una differente dall’altra.
Il miglior punto low realizzabile è così: A 2 3 4 5 detto wheel oppure nostranamente tradotto la ruota. Detta così la storia sembra abbastanza facile da assimilare, tanto più, che esiste una regoletta ancora più semplice da digerire, la quale, ci premette con pochissimo tempo e operazioni di calcolo di stabilire chi, tra i vari contendenti della mano, abbia realizzato il miglior punto basso (low). Funziona a questo modo: ammettiamo che il giocatore n. 1 abbia un low così configurato A 2 3 4 8 e l’altro invece 2 3 4 5 6, ebbene, basta dare valore 1 all’A ed invertire le cifre così ottenute, la qual di minor valore numerico si aggiudicherà il low, in questo caso, 65432 battendo 84321.
Tutto facile quindi, quasi lapalissiano, se non fosse che, ad ogni tentativo di realizzare un wheel , bisogna guardarsi le spalle da un quartered o da un conterfeited, pronti a rovinarci del tutto la festa o quantomeno a mandarcela di traverso. Ho visto da questi 2 incomodi, nella mia carriera di esploratore in Mondo Ohama, fare fuori i più brillanti bankroll!
Questi due terroristi dell’eight or better riescono a mietere così tante vittime per la maniera subdola ed inaspettata con la quale si manifestano, di punto e in bianco, al malcapitato di turno.
Cerchiamo di carpirne i segreti e seguire le mosse, nel tentativo di non farci trovare impreparati, in un eventuale incontro con loro in questo angolo di Mondo Omaha dove i due personaggi la fanno, spesso e volentieri, da padroni.
QUARTERED (si pronuncia all’incirca quærterd) si diletta a limare i bankroll, più o meno così:
su un flop tipo 2 4 5
noi ci troviamo, ad esempio, con A 3 x x e cominciamo a pompare il pot, qualcuno ci chiama (call)
e noi pensando, al massimo di andare, nella peggiore delle ipotesi, incontro ad uno split (divisione del pot) continuiamo imperterriti a far lievitare il piatto, anche al turno di parola successivo (turn) che al flop ha visto concretizzarsi un apparentemente innocuo J.
Arriviamo al river, con in testa l’idea di avere a che fare con un set od una straight allungata al 6, e compare un bel 8. L’avversario ci tira addosso tutta la vasca che noi, anche se meno baldanzosi di pochi attimi prima, ormai committed (compromessi nel colpo) naturalmente calliamo e ci gira le seguenti 4 carte: Ac 3d 9c Td. Eccoci così squartati. Si perché quartered vale appunto per ‘essere fatti in quarti’. Torniamo a casa con ¼ del pot ed il bankroll in sala di rianimazione.
In questo esempio, avevamo anche avuto un preannuncio di pericolo con il J al turn che apriva la backdoor al flush draw che poi si è immancabilmente materializzato, tuttavia quartered è talmente subdolo che spesso non da nemmeno questi segnali premonitori ad annunciare il suo arrivo devastante, come nel caso il nostro oppo, su un flop rimasto dry (senza possibilità di colore) ci avesse mostrato allo showdown Ac 3d 6c Td, il quale,non avrebbe cambiato neanche di una virgola l’effetto, per noi, devastante di quella mano. Brutta bestia quartered!!!
Facciamo una fatica del diavolo con una temporary nut low servita ad immaginare che il nostro avversario l’abbia pure lui ma insieme agli annessi e connessi per farci in quattro. Occhio ai redraw ragazzi, in questi casi… perché quartered, mi stavo quasi dimenticando di dirlo, può fare la sua comparsa sulla scena in ogni fase di evoluzione del board!
Non è da meno l’Altro…
COUNTERFEITED invece si diverte a prendere in giro il nostro bankroll in questo modo paradigmatico:
su un flop 8 6 4
magari in una bella mano multiway, dove abbiamo tutta la ragione e la probabilità che anche un eventuale split sia remunerativo, noi ci troviamo con A 2 x x.
Ci infiliamo nel colpo, il turn per farci ancora più male vede cadere un ininfluente K, il piatto rimane multiway (con più giocatori nel colpo), e noi o magari chi ha gia 5 7 in mano, decide di far lievitare il pot a dismisura. Noi non ci tiriamo indietro, No. Ma al river scende un 2 oppure un A e a seconda di quale delle due è scesa la nostra temporary nut low va a farsi benedire in favore di chi aveva o 2 3 oppure A3 (di solito capita che sia anche quello che aveva 5 7 ma non fa alcuna differenza) e noi… subiamo lo scoop.
Solo dopo ci viene, malinconicamente di pensare, che noi, prima di gettarci anime e corpo in quella mano, insieme ad A 2, avremmo dovuto tenere anche un 3 per evitare a counterfeited di fare il suo sporco lavoro ma in effetti, sarebbe stato troppo da chiedere ad un principiante. Salud da Mondo Omaha… alla prossima esplorazione.
Cristiano Mario “el-khidr” Sabbatini