Nuovi casino’: in ballottaggio anche San Marino

Le associazioni chiuse in italia senza sapere se e quando potranno riaprire, i continui sequestri dei locali dove si continua a giocare live in Italia, la decisione del questore di Treviso, che in attesa del regolamento nazionale ha preso una drastica decisione,quella di inserire il Texas Hold’em nella tabella dei giochi proibiti, i problemi che hanno i casino’ presenti sul territorio nazionale per combattere la crisi economica e per adeguarsi ad un mercato che  è cambiato cosi’ velocemente nell’arco di pochissimo tempo.

Aggiungiamoci le continue concessioni che sono state date al poker on-line che continua a registrare un volume di gioco in crescita e che ad ottobre ha segnato una raccolta di 238,4 milioni di euro, ed è questo l’ambito in cui appare la nuova proposta di concedere alla Repubblica di San Marino la possibilita’  di aprire , anzi di ri-aprire il casino’.

Già dopo la seconda guerra mondiale, precisamente nel 1947, nella piccola repubblica fu aperto un casinò che dovette chiudere sotto  pressione del governo italiano, arrivando al punto che nel 1953 le autorità sammarinesi si impegnarono a non aprire case da gioco; questo almeno fino al 2007 quando San Marino tuttavia costitui’ un Ente di Stato Sammarinese dei Giochi.

Le ipotesi sono per cosi’ dire anche bizzarre come la proposta dell’onorevole Giancarlo Mazzuca che prevedeva di proporre un casino’ nella Repubblica “in cambio dei nomi degli evasori”. Insomma si chiede una collaborazione per porre fine al segreto bancario per prendere in considerazione l’apertura di uno degli otto casino’ che sembra debbano aprire in Italia.

Insomma si parla molto a volte perfino troppo di come giocare e di come colpevolizzare chi gioca secondo regole che non sono state imposte da persone che il piu’ delle volte non si sono mai sedute ad un tavolo, sarebbe ora di prendere seriamente questo argomento.