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Il poker online si discute nei gruppi segreti di Facebook: parola di Mustapha Kanit e SBerlusc0ni
Dietro ai riflettori e alle passerelle più calcate del poker c’è un mondo di piccoli gruppi di studio e chattate Skype, lunghe conversazioni, epistole e chiacchiere che si celano agli occhi degli appassionati meno inseriti nelle ristrette cerchie dei grinder online. Spesso sono gruppi Facebook chiusi al pubblico, ai quali si può accedere solamente grazie a un invito dei membri più attivi, nei quali si discutono le mani più controverse e portando avanti un percorso di crescita. Una sorta di autoanalisi pokeristica, un coaching radicale che sembra dare i suoi frutti.
Ce ne sono molti e ognuno di questi gruppi Facebook ha la sua clientela. PMPoker è dedicato principalmente ai grinder degli small stake. Qui potrete conversare e avere pareri da SBerlusc0ni, squeeze2, Kuben3t o Spronfila, tutti reg del NL50. «Il gruppo è nato più che altro per brag e whine» racconta Alessandro ‘SBerlusc0ni’ Spagnol, founder di PMPoker, «Poi si è allargato e specialmente grazie a Boom! (quasi tutti i membri del gruppo grindano su PokerStars.it, ndr) hanno fatto la loro comparsa alcuni spot interessanti.»
I gruppi Facebook sono come un bar. La clientela fissa è sempre quella e ci tiene a dire la sua su qualsiasi cosa. Che sia il culo di Belen o una mano di poker i commenti fioccano, e se lo spot è interessante capita anche di imparare qualcosa. «Io stesso ho imparato molto grazie al gruppo. — conferma Alessandro — Quando grindavo il NL25 ho potuto entrare in contatto con i reg del livello superiore e al momento del level up conoscevo già le dinamiche più importanti del nuovo livello. Chiaramente leggere i loro thinking process mi ha aiutato parecchio, anche se ti devo confessare che i migliori sono piuttosto restii a svelarsi troppo, dopotutto ci troviamo spesso agli stessi tavoli e un minimo di riservatezza sulle proprie strategie è più che comprensibile.»
Ma c’è di più. «Chi non grinda con assiduità — continua Spagnol — forse non si rende conto di quanto sia utile rendersi conto del volto più squisitamente umano dei propri avversari. Ci si sfida, ci si prende soldi a vicenda ogni giorno; non dico che ci si trovi alla sera come vecchi amici, ma se non altro ci si rende conto che dietro a quei raise e a quei call c’è una persona, con i suoi interessi, con il suo mondo. Non che si possa ottenere questa consapevolezza solamente partecipando a un gruppo Facebook, ovvio, ma sicuramente aiuta.»
Come PMPoker ce ne sono tanti, dedicati a qualsiasi stake. Da tempo nell’ambiente si vocifera di un gruppo Facebook d’élite, composto solamente dai top italiani. Chiedo a Mustapha Kanit: «Come fai a saperlo? È segreto!», «Me l’hai detto tu qualche mese fa Musta…» «Ah, è vero. Comunque sì, esiste, anche se ultimamente non è molto seguito. Più che altro è stato creato per ritrovarci in compagnia, ma non di rado capita di postare spot critici per avere qualche parere.» Ovviamente l’accesso al gruppo è blindato: «Siamo tutti amici ed è proprio all’amicizia che è votato quello spazio. Il poker in un certo senso è in secondo piano, quindi non accettiamo richieste da chi non conosciamo bene in real life.»
Pokeristi di razza o appassionati in erba che siate, avete capito almeno una cosa: Facebook pullula di opportunità. «E se un grinder dei micro/low stake volesse entrare in PMPoker?», «Basta richiedere l’iscrizione al gruppo, accettiamo tutti — conferma SBerlusc0ni — l’importante è presentarsi non appena accettata la richiesta indicando il limite a cui si gioca abitualmente e comportarsi bene.»