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Strategia

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il 14 Mar 2013

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Gap Concept nel Poker Cash Game

Gap Concept nel Poker Cash Game

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Questa teoria, introdotta inizialmente da David Sklansky, aiuta i giocatori a stabilire quale range è più opportuno flattare in una determinata posizione/situazione.

Di cosa si tratta?
Fondamentalmente, con Gap Concept, si intende quel particolare gap (differenza/intervallo) di valore che si ha tra due mani.

Per spiegarlo meglio possiamo utilizzare un esempio molto pratico che si ritrova spesso quando stiamo valutando, appunto, se il nostro range è dominato da quello dell’avversario.

Ipotizziamo di trovarci ad un tavolo Cash Game 6-max e un giocatore molto nitty apre dalla posizione UTG. Noi sappiamo, attraverso il nostro HUD di Hold’em Manager, che lui avrà un range molto stretto: circa 8%

8

A questo punto ci chiediamo: “Possiamo chiamare un suo raise, quando ci troviamo sul Bottone ed abbiamo in mano QTo?“.

E’ evidente che, con questa mano, saremo spesso dominati in quanto il nostro Villain non aprirà mai con un T o un Q che dominiamo. Infatti, provando a vedere la nostra equity scopriremo che non potremo flattarlo per puro valore:

QT

Essendo spesso dominati, non potremo nemmeno chiamare il suo rilancio per sfruttare delle Implied Odds (IO) in quanto avremo delle forti Reverse Implied Odds (RIO). Cosa vuol dire questo? Vuol dire che, quando andremo ad hittare la nostra Queen o il nostro Ten, staremo regalando dei soldi all’opponent in quanto non arriverà mai allo ShowDown con T9, per esempio.

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La teoria del Gap Concept, infatti, dice che:

Per le mani che sono in grado di giocare piatti piccoli, avrai bisogno di averne una che sia considerevolmente maggiore della mano minima con la quale il tuo avversario ha fatto un rilancio, in modo da non trovarti così tanto spesso dominato dal suo range.

Per esempio, se avessimo avuto una mano come AQ, avremo potuto chiamare la sua apertura in quanto, effettivamente, staremo dominando una parte del suo range (esattamente come spiegato negli articoli dedicati a “come giocare AK” e “come giocare AQ“).

Il Gap concept è molto utile negli MTT, dove gli stack in gioco sono spesso short; quando invece ci si trova in dinamiche deepstack non dovremo per forza rispettare questa teoria e potremo implementarla in questo modo:

Quando possediamo una mano che beneficia di grosse IO, come suited connectors, gappers (etc etc), il Gap Concept non si applica.

Tornando all’esempio iniziale, dove ci troviamo nella posizione BTN con un’apertura stretta da UTG, ipotizziamo d’avere 7 9 in mano. Nonostante sia nettamente inferiore a QT, in quanto scontrandosi direttamente (QTo VS 79s) avrebbe un’equity pari al 38% circa, gode di alcuni vantaggi notevoli.

Con questo “suited one gappers” (97s) potremo legare delle straight e delle two pairs difficilmente riconoscibili ma, la cosa fondamentale, è che hitteremo tutta una serie di texture molto positive per aggredirle in semi-bluff e sfruttare la Fold Equity.

La vera forza di queste mani è proprio questa, in quanto non capiterà molto spesso di inseguire tre streets su pot giganteschi con una nostra coppia.

La maggior parte delle volte andremo a giveuppare la nostra mano tutte quelle volte dove non avremo legato un progetto molto forte in grado di stackare il nostro opponent; perciò perderemo dei pot spesso piccoli ed avremo modo di vincere dei pot molto grandi.

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