Max Pescatori al PartyPoker Big Game: “Sto studiando gli avversari”

Lunedì il pro del team Lottomatica Max Pescatori siederà al PartyPoker Big Game Season 7, tavolo cash di dodici ore che sarà trasmesso in diretta nel Regno Unito.

Nella maratona televisiva in programma al casinò di Barcellona, il Pirata incrocerà le carte con fenomeni del calibro di Daniel ‘Jungleman12’ Cates e Antanas ‘Tony G’ Guoga.

Al telefono ci racconta le manovre di avvicinamento all’ importante paloscenico internazionale.

IPC: Ciao Max. Good luck per questa maratona cash: come ti stai preparando?

MP: Ciao a te e a tutti i lettori. Proprio ora che mi hai telefonato stavo guardando alcuni video delle edizioni passate del PartyPoker Big Game. Fino a lunedì passerò diverse ore davanti allo schermo per studiare il gioco degli avversari: voglio arrivare all’appuntamento preparato al meglio, proprio per questo non ho fatto re-entry al Wpt dopo l’eliminazione di ieri.

IPC: I primi nomi che stanno circolando sono da urlo, a iniziare da quel Tony G. con cui ti sei più volte beccato in passato.

MP: Chiarisco che per Tony G. ho grande rispetto, i siparietti e le provocazioni non sono altro che divertissement. Mi fa piacere ritrovarlo, anche se in un tavolo cash game come questo lui ha il grande vantaggio di poter disporre di fondi pressochè illimitati.

E’ molto umorale, il suo gioco dipenderà dallo stato con cui arriverà al tavolo. L’anno scorso, per esempio, si sedette molto stanco e non espresse il suo miglior poker, giocando molte mani ma in modo passivo nel postflop. Poi lo ritrovai all’omaha e giocò in modo impeccabile. Per prima cosa, dunque, sarà importante capire il suo stato mentale.

IPC: Lunedì ritroverai anche Daniel ‘Jungleman’ Cates con cui hai giocato cash a Venezia durante il WPT. Che impressione ti ha fatto?

MP: In quell’occasione mi ha davvero impressionato. Certo, è stato fortunato perchè ha trovato tre set in un’ora vincendo quasi ventimila euro. Però ha mostrato una straordinaria capacità di adattarsi alle diverse situazioni di gioco riuscendo a massimizzare sempre in modo ottimale. In particolare ricordo una mano di quel tavolo dove lui ha set e al river cade un asso. Oppo punta 800, lui alza a 2400 su un piatto di 1300-1400 e l’avversario chiama per poi insta-muckare il suo asso-dieci. Dovrò stare molto attento.

IPC: Almeno a grandi linee hai pianificato il tuo approccio al tavolo?

MP: Come è d’obbligo per un professionista, cercherò di adattare il mio gioco alla situazione particolare. A livello internazionale mi vedono come un giocatore solido e ponderato, quindi contro giocatori skillati e capaci di foldare mi potrò concedere qualche giocata strana. Molto dipenderà anche dalle posizioni. Per farti un esempio, se mi ritroverò con maniac alla mia sinistra sarò costretto a chiudermi. Se invece li avrò a destra, entrerò in tanti flop per outplayarli sfruttando il vantaggio posizionale. Come prima cosa, comunque, cercherò di studiare gli avversari per capire chi ho davanti. A differenza di quando giochi al computer, dove se non hai history sei costretto a muoverti ‘al buio’, nei tavoli live puoi carpire informazioni preziose da mille particolari, a iniziare da come un giocatore parla, è vestito e maneggia le chips; in particolare se si è qualificato online.