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il 13 Apr 2013

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Perché Phil Hellmuth è sempre in ritardo?

Perché Phil Hellmuth è sempre in ritardo?

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Pensate a tutte le cose per cui Phil Hellmuth è famoso.

Ok, ha 13 braccialetti. Uno però l’ha preso alle WSOP Europe, e qualcuno dice non conti, quindi potrebbero anche essere 12. Ed è un giocatore fortissimo… o è un donk che sta avendo una run super positiva da anni e anni? Beh, sappiamo che tilta sempre e si arrabbia tantissimo, ma è vero o è tutta scena?

C’è un unico fatto su cui si può tutti convenire, riguardo a Phil Hellmuth: non è mai puntuale ai tornei.

Un tempo, è risaputo, molti Pro sceglievano di non giocare buona parte del day 1 dei tornei, sfruttando il periodo di “late registration” e sedendosi al tavolo dopo svariati livelli, sempre all’ultimo minuto possibile. Anche qualora la “late registration” non fosse disponibile, molti di loro preferivano comunque perdere parte dello stack pagando i bui ma rimanendo in sit out, piuttosto che presentarsi all’inizio del primo livello.

Il motivo principale era la stanchezza: durante una manifestazione così densa come, ad esempio, le WSOP, bisogna cercare di risparmiare energie fisiche e mentali in ogni modo possibile, e scegliere di non giocare gran parte dei day 1 poteva risultare una scelta +EV per poi esprimere appieno il proprio gioco durante le giornate successive.

Quando ai tornei WSOP hanno cominciato ad arrivare i “ragazzini terribili” provenienti dal poker online, però, le cose sono cambiate. Con più player disposti a giocare in maniera aggressiva fin dai primi livelli, entrare all’ultimo secondo e ritrovarsi a inizio day 2 con uno stack mediocre è diventata una scelta perdente. Quasi tutti i Pro si sono adattati, e ora vediamo Ivey, Negreanu, Dwan, Greenstein, persino Doyle Brunson, arrivare al tavolo durante i primi livelli del torneo o addirittura sedersi prima dello shuffle up and deal.

“Quasi” tutti i Pro. Perché Phil Hellmuth, invece, non si è proprio voluto adattare. Continua a presentarsi a orari improponibili, non solo alle WSOP quando la stanchezza può sopraggiungere, ma anche a qualsiasi altro evento (come al WPT Venezia, quando per fare la sua apparizione in costume aspettò la tarda serata).

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Phil Hellmut

Perché lo fa?

Gli utenti del forum americano 2+2 si sono interrogati su questa questione, e hanno espresso le loro opinioni. Come ci si poteva aspettare, la maggior parte di esse non sono gentili nei confronti di “Poker Brat”“è una mossa da donk, non ha alcun senso, lo fa perché quando ha uno stack profondo butta via subito le chip a caso” sostengono in molti.

Ma c’è anche chi ha cercato di analizzare la situazione da un punto di vista più oggettivo: “Immaginate che non ve ne freghi nulla dei soldi, ma vi importi solo del braccialetto e del vostro tempo libero” scrive un utente “La strategia di Phil Hellmuth così ha perfettamente senso: a lui non interessa nulla del ROI effettivo e dei guadagni, ma solo di arrivare primo senza spendere tempo e fatica. Per chiunque altro, ovviamente, è una mossa da donk.”

Funzionerà, o non funzionerà? Beh, i risultati qualcosa lo dicono…

E voi che ne pensate della strategia di Hellmuth?

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