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Perché Phil Hellmuth è sempre in ritardo?
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Pensate a tutte le cose per cui Phil Hellmuth è famoso.
Ok, ha 13 braccialetti. Uno però l’ha preso alle WSOP Europe, e qualcuno dice non conti, quindi potrebbero anche essere 12. Ed è un giocatore fortissimo… o è un donk che sta avendo una run super positiva da anni e anni? Beh, sappiamo che tilta sempre e si arrabbia tantissimo, ma è vero o è tutta scena?
C’è un unico fatto su cui si può tutti convenire, riguardo a Phil Hellmuth: non è mai puntuale ai tornei.
Un tempo, è risaputo, molti Pro sceglievano di non giocare buona parte del day 1 dei tornei, sfruttando il periodo di “late registration” e sedendosi al tavolo dopo svariati livelli, sempre all’ultimo minuto possibile. Anche qualora la “late registration” non fosse disponibile, molti di loro preferivano comunque perdere parte dello stack pagando i bui ma rimanendo in sit out, piuttosto che presentarsi all’inizio del primo livello.
Il motivo principale era la stanchezza: durante una manifestazione così densa come, ad esempio, le WSOP, bisogna cercare di risparmiare energie fisiche e mentali in ogni modo possibile, e scegliere di non giocare gran parte dei day 1 poteva risultare una scelta +EV per poi esprimere appieno il proprio gioco durante le giornate successive.
Quando ai tornei WSOP hanno cominciato ad arrivare i “ragazzini terribili” provenienti dal poker online, però, le cose sono cambiate. Con più player disposti a giocare in maniera aggressiva fin dai primi livelli, entrare all’ultimo secondo e ritrovarsi a inizio day 2 con uno stack mediocre è diventata una scelta perdente. Quasi tutti i Pro si sono adattati, e ora vediamo Ivey, Negreanu, Dwan, Greenstein, persino Doyle Brunson, arrivare al tavolo durante i primi livelli del torneo o addirittura sedersi prima dello shuffle up and deal.
“Quasi” tutti i Pro. Perché Phil Hellmuth, invece, non si è proprio voluto adattare. Continua a presentarsi a orari improponibili, non solo alle WSOP quando la stanchezza può sopraggiungere, ma anche a qualsiasi altro evento (come al WPT Venezia, quando per fare la sua apparizione in costume aspettò la tarda serata).
Perché lo fa?
Gli utenti del forum americano 2+2 si sono interrogati su questa questione, e hanno espresso le loro opinioni. Come ci si poteva aspettare, la maggior parte di esse non sono gentili nei confronti di “Poker Brat” – “è una mossa da donk, non ha alcun senso, lo fa perché quando ha uno stack profondo butta via subito le chip a caso” sostengono in molti.
Ma c’è anche chi ha cercato di analizzare la situazione da un punto di vista più oggettivo: “Immaginate che non ve ne freghi nulla dei soldi, ma vi importi solo del braccialetto e del vostro tempo libero” scrive un utente “La strategia di Phil Hellmuth così ha perfettamente senso: a lui non interessa nulla del ROI effettivo e dei guadagni, ma solo di arrivare primo senza spendere tempo e fatica. Per chiunque altro, ovviamente, è una mossa da donk.”
Funzionerà, o non funzionerà? Beh, i risultati qualcosa lo dicono…
E voi che ne pensate della strategia di Hellmuth?