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il 24 Set 2008

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Il rilancio preflop nel No Limit cash game, full table – parte 1 di 2

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I manuali di teoria del poker riconoscono che sei buone ragioni per cui un buon giocatore di No Limit cash effettua un rilancio nel primo giro di puntate sono:

1. For value.
2. Per isolare un avversario.
3. Per rubare i blind.
4. Come semibluff.
5. Per deception (fare qualcosa “fuori dalla norma”, ad esempio limpare con A–A invece che rilanciare, per ingannare l’avversario o per variare il nostro gioco affinché non risulti eccessivamente uniforme e quindi facilmente leggibile).
6. Per manipolare la grandezza del piatto

Sottolineiamo che più ragioni elencate possono essere valide simultaneamente (e nella maggioranza dei casi lo sono). Inoltre, questi sei punti assumono pesi diversi in relazione alla specifica situazione di gioco. Riteniamo che rileggerli più volte, cercare di contraddirli e scovarne le sfumature che li differenziano o che li accomunano, sia di estrema utilità per rafforzare la capacità critica e di analisi pokeristica. Analizziamo dunque i punti uno per uno.

1. Rilanciare preflop for value

Manteniamo il termine non tradotto perché il significato “per valore” o “di valore” risulterebbe ridondante. Il motivo per cui si effettua un rilancio for value è relativamente banale, diretto e in accordo con i nostri intuiti più elementari. Abbiamo una mano che molto probabilmente è la favorita a vincere il piatto e quindi vogliamo che questo sia il più grande possibile (a volte tutti passeranno al nostro rilancio e vinceremo il piatto “uncontested”).

Chi effettua rilanci preflop for value basandosi esclusivamente sulla forza delle proprie pocket card può però commettere errori molto gravi. Il peso del termine for value, nel preflop, si riduce quando abbiamo una mano sicuramente degna di rilancio ma soggetta al pericolo “pot odds implicite inverse”.

Anche se J–J (ad esempio) è una mano che probabilmente (in specifici contesti di gioco preflop) ha una pot equity che si stima possa essere sfruttata con successo, il rilancio for value si svaluta nel caso che il rischio di perdere un enorme stack sul flop, turn o river sia troppo elevato. In caso di stack “effettivo” molto basso, relativamente ai blind, il rilancio può essere invece effettuato in molti casi quasi esclusivamente for value.

2. Rilanciare preflop per isolare un avversario

Nel No Limit un rilancio raramente viene effettuato con il solo scopo di isolare un avversario. Questo tipo di rilancio è comunissimo nel gioco Limit, dove isolare un avversario aggressivo per affrontare la mano heads-up può risultare in un EV più alto rispetto a quello che otterremmo se giocassimo la stessa mano in tre o più giocatori; inoltre, sempre nel Limit, quando entrambi, noi e il giocatore isolato, siamo fuori dalle posizioni di big blind e small blind, il rilancio di isolamento, se va a buon fine, crea un certo ammontare di “dead money” (una small bet e mezzo) che diventa un fattore piuttosto rilevante in una partita a limiti bassi.
Le ragioni per cui il rilancio di isolamento è così efficace nel Limit perdono senso nel No Limit, per due motivi:

  • Nel No Limit quando capita di isolare un giocatore che ha una mano migliore della nostra, le perdite sono ben più ingenti che nel Limit;
  • Nel No Limit il “dead money” dei blind non è mai un elemento chiave, in quanto costituisce solo una piccola porzione del piatto finale.

Un rilancio volto esclusivamente all’isolamento di un avversario diventa nel No Limit più rischioso e meno profittevole. D’altra parte, resta invece di primaria importanza quando è mirato all’isolamento di un giocatore inesperto e proprietario di uno stack cospicuo. In questo caso, il vantaggio di giocare la mano senza terzi incomodi, per avere l’”esclusiva” sul giocatore debole, rende l’isolamento il motivo portante del nostro rilancio.

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3. Rilanciare preflop per rubare i blind

Difficilmente un rilancio viene effettuato unicamente con questo obiettivo.
Innanzitutto, se per qualsiasi ragione ci trovassimo a rilanciare con l’unico scopo di rubare i bui, dovremmo farlo scommettendo almeno 3 o 4 volte il big blind, dato che effettuare un “minimum raise” spingerebbe spesso i giocatori sui bui a chiamare, attratti da possibili pot odds implicite elevate.
Un tale rilancio richiederebbe vittoria istantanea abbastanza frequente per raggiungere il punto di pareggio: se rilanciamo 4 volte il big blind, dovremmo vincere il piatto, subito, circa 3 volte su 4 per raggiungere il punto di pareggio, rendendo il nostro rilancio profittevole solo contro giocatori eccessivamente chiusi. Spesso, inoltre, entrare nel piatto con un limp ci può consentire di “regalare” il flop a giocatori inesperti, massimizzando la nostra possibilità di vittoria nel gioco postflop.

Nella seconda parte affronteremo gli altri tre casi…[continua]

di Paolo “Paulfish” Antonacci

Articolo apparso sulla rivista Poker Sportivo di maggio 2007

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