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Il ragazzino del poker torna a sorridere
E’ il più poliedrico e simpatico del lotto. La sua parlantina ai tavoli è leggendaria, almeno quanto il sorriso stampato sulle labbra con cui si rivolge agli avversari.
Peccato che negli ultimi tempi, a forza di piazzamenti non all’altezza delle sue skill, quel sorriso fosse andato un po’ appannandosi.
Il ragazzino del poker, Daniel Negreanu, è tornato ieri a sprizzare gioia da tutti i pori per il quinto braccialetto della sua carriera, il primo vinto nel no limit texas hold’em. Negreanu ha espresso la sua contentezza irrefrenabile anche su Twitter:
E poco importa se lui stesso, intervenuto i giorni scorsi nel dibattito lanciato da Doyle Brunson sui braccialetti Wsop vinti fuori da Las Vegas, avesse riconosciuto come i field delle tappe asiatiche ed europee siano effettivamente un altro paio di maniche.
“E’ vero che ci sono tornei con pochissimi giocatori, ma è pur vero che se nelle tappe extra-americane non ci fossero i braccialetti in palio, probabilmente io, Hellmuth e Ivey non saremmo qui”.
A riprova della sincerità che lo contraddistingue e della capacità di inquadrare le cose nell’ottica che si meritano.
Dietro al sorriso da ragazzino e alle facce buffe al tavolo, infatti, Danielino Negreanu è il prototipo del poker player calcolatore, metodico e organizzato. E altrimenti non poteva essere, se si pensa che diventare professionista era l’obiettivo che si era posto fin da quando era piccolo e su cui ha lavorato alacremente negli anni.
Ancora oggi, Negreanu aggiorna quotidianamente i suoi bilanci pokeristici su un quaderno scritto a mano. Sulla breccia dagli anni ’90, (il primo braccialetto WSOP risale al 1998, quando aveva 23 anni) il canadese trapiantato negli Stati Uniti è stato anche il primo della ‘vecchia guardia’ ad aver dato un apporto fondamentale all’evoluzione del gioco come lo conosciamo oggi negli anni 2010.
Si deve a lui infatti la teorizzazione dello small-ball: in tempi in cui tutti adottavano uno stile tight-aggressive, Negreanu fu il primo a capire che poteva essere profittevole allargare i range nel preflop e pot-controllare nel postflop.
Da bravo pianificatore, all’inizio di ogni anno il buon Danielino stabilisce i suoi obiettivi e si dà delle regole da rispettare. Tra i punti che ha messo nero su bianco per questo 2013, ce n’è uno che fa capire quanto il suo approccio al gioco sia metodico: “Non devo più andare ai party le notti prima degli eventi. Restare focalizzato al 100% per 365 giorni all’anno non è facile come potrebbe sembrare, ma ci devo riuscire. Non significa che non socializzerò coi miei amici, ma solo che le notti prima di giocare eviterò di uscire e bere quantità industriali di shot di tequila insieme a Phil Ivey”.
Al di fuori dal tavolo, infatti, ‘KidPoker’ sa bene come spassarsela, tra party infuocati, notti folli con l’amico Ivey e belle donne, a iniziare dall’ex Miss Ungheria Krisztina Polgar, con cui è rimasto in ottimi rapporti anche dopo la fine del fidanzamento.
Il grosso delle sue energie, però, è sempre e solo dedicato al poker. E ora che il quinto braccialetto è al polso, Negreanu può concentrarsi a risalire la china nella All Time Money List: il milioncino messo ieri in cascina gli ha fatto superare quota 17 milioni di dollari, adesso solamente 150 mila dollari lo separano dalla top 5.