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Dietro le quinte del King Of Poker
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Oltre alle centinaia di protagonisti che si sono cimentati in tornei e partite cash game, artefici del successo di questo King Of Poker sono anche le persone che lavorano dietro le quinte, a partire dal banco delle registrazioni fino all’esperienza al tavolo da gioco.
“In questi giorni abbiamo raccolto più di 600 entry raggiungendo un montepremi complessivo di 180.000€” spiega Alessio Consorti, il floorman che ha coordinato le iscrizioni ai tornei di questo KOP, “In un momento in cui la crisi economica sta investendo anche il mercato del poker live, che pare attraversare una fase particolarmente difficile, non possiamo che essere soddisfatti del risultato ottenuto, anche alla luce dei tantissimi feedback positivi ricevuti da parte dei giocatori”.
La struttura dei tornei si è dimostrata particolarmente stabile, offrendo fino all’ultimo ampi spazi di manovra alla creatività dei giocatori, merito anche del lavoro impeccabile di Rocco Domingo, tournament director del King Of Poker, che però sottolinea l’importanza dei suoi collaboratori: “In questi giorni è stato fondamentale l’apporto del mio collega e amico Stefano Di Paolo col quale lavoro da tempo, e anche quello del floorman Tony e del dealer coordinator Tibor, che ho conosciuto qui e con cui mi sono trovato benissimo sotto ogni aspetto. Anche quest’anno il livello dei dealer si è dimostrato di alto profilo.”
Il vero boom di questo KOP è stato il cash game: “Abbiamo aperto in media 8 tavoli per ogni giornata, si sono incrociati quotidianamente oltre 100 giocatori alle partite cash game 1-2€, 2-5€, 5-10€ e 10-20€” ha dichiarato il floorman Daniele Sesini, “Oltre a fortissimi professionisti italiani del calibro di Andrea Dato, Jackson Genovesi, Alioscia Oliva, Alessio Isaia, Andrea Benelli, Dario Nittolo, Simone Ferretti e Giorgia Tabet, erano presenti anche player di fama internazionale come Vitaly Tolokonnikov, terzo ell’EPT di Kiev del 2009, e altri giocatori provenienti da Serbia, Repubblica Ceca, Turchia, Albania, Croazia, Russia e, ovviamente, Montenegro”.
Dietro il successo del King Of Poker non c’è solo il lavoro delle persone, ma anche un sistema software all’avanguardia che ne ha permesso lo svolgimento: l’organizzazione si è affidata a kHold’em che “ottimizza la gestione dei tornei, automatizzando quelle procedure che ancora oggi, in molti live, vengono eseguite manualmente”, spiega Massimiliano Platania, co-founder di e-Shark, “A partire da registrazione e riconoscimento nominale dei giocatori, il nostro sistema si occupa di chipcount, eliminazioni, montepremi, struttura dei livelli e di ogni altro aspetto relativo all’evento, pubblicando in tempo reale le informazioni sul web e permettendo agli spettatori di seguire da casa i player coinvolti nel torneo”.