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il 19 Giu 2013

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Venice Poker Open: lo shuffle up & deal di Bebo Storti!

Venice Poker Open: lo shuffle up & deal di Bebo Storti!

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Mancano poco meno di dieci giorni all’atteso evento low buy-in da 200€ (175+25) “Venice Poker Open Gold Edition” e l’atmosfera si scalda già in laguna! Gli organizzatori di Tilt Events, con la collaborazione di clickandplay.it, si aspettano di replicare il successo ottenuto dal “Venetian Game” e questa volta, a dare il via alla manifestazione in programma dal 28 al 30 Giugno presso il Casinò Ca’ Noghera, ci sarà Bebo Storti, attore comico, lo ricordiamo con i personaggi interpretati a “Mai dire gol”, politico nonché grande appassionato di Texas Hold’em.

In una sua intervista rilasciata ad Agicos, ci parla a 360° del poker, partendo dal “Venice Poker Open Gold Edition” per concludere con la sua visione a livello politico del Texas Hold’em in Italia.

Buongiorno Bebo. Come è nata la sua passione per il poker e per il Texas Hold’em?

“Quella per il poker e il Texas Hold’em è una passione nata in realtà per caso: sono sempre stato un amante del poker che praticavo con gli amici, ma la vera “scintilla” è scoccata in Slovenia, quando mi trovavo a Nova Gorica per un documentario sul calcio che aveva come “protagonista” una singolare partita di calcio tra la Nazionale Under 21 del Gambia e l’Under 21 slovena. Finito per caso nella poker room del Casinò Perla, allora molto più rustica, sono andato subito a premio e, da quel momento, la passione è diventata ancora più forte. Mi piacerebbe però giocare di più nei circoli, luoghi che conservano il concetto di poker inteso come passione e non business: con la crisi che sta mettendo a dura prova l’Italia, inoltre, gli eventi di Texas Hold’em possono essere delle soluzioni contro i problemi economici del nostro Paese.”

Quali sono invece le sue aspettative per il Venice Poker Open Gold Edition?

“Ci sarà sicuramente da divertirsi: la struttura dell’evento è molto bella e agile e quello del Venice Poker Gold Edition rappresenta un ottimo torneo che vedrà coinvolti diversi iscritti. Insomma, le previsioni sono davvero niente male.”

Con quale strategia affronterà i suoi avversari?

“Con la strategia dell’istinto. Amo ascoltare ed osservare i miei “avversari” sfruttando le mie capacità di attore: riesco infatti sia a “fingere” che a cogliere il momento nel quale l’altro giocatore sta “mascherando” una giocata. Mi ritengo un discreto giocatore di poker che sa essere sia “tight” che “aggressive” a seconda della situazione: quello che conta molto nel poker, però, è anche il fattore-fortuna.”

A lei farebbe piacere poter giocare in un Team ufficiale, o rimane, la sua, solo una passione ed un hobby?

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“Mi piacerebbe giocare in un Team ufficiale ma non solo come giocatore: sfrutterei infatti la mia fama da attore per fare beneficenza organizzando degli eventi di poker per aiutare chi è più sfortunato.”

Che benefici principali dà alla persona, secondo lei, il gioco del poker texano? Parliamo di abilità nella negoziazione, concentrazione, analisi, gestione del proprio budget di spesa… etc.

“Soprattutto quello della gestione del proprio budget di spesa. Il proprio “portafoglio” va infatti gestito con oculatezza, ma va ricordato che con il Texas Hold’em non si cambia la propria vita. Il poker è e resta puro divertimento, è per questo che non nutro simpatia per il “Cash”, troppo mitizzato, e preferisco invece il Texas Hold’em in modalità torneo dove tutti si affrontano alla pari.”

Quale dei suoi personaggi sarebbe invece adatto al mondo del poker?

“Sicuramente Alfio Stecchetti – scoppia a ridere Bebo Storti – perché è un ragioniere che allo stesso tempo potrebbe infastidire i propri avversari al tavolo, ma anche il Conte Uguccione, perché passerebbe ore e ore a giocare a poker.”

Una domanda, infine, al Bebo Storti politico: la Lombardia si sta schierando a livello regionale contro il fenomeno del gioco “eccessivo”. Qual è la sua opinione in merito?

“Ragionando da politico a livello nazionale, lascerei aperti i circoli di poker, che hanno la capacità di portare dai bar quelle persone che si rovinano al gioco e metterei invece la parola fine a quello che è il gioco d’azzardo gestito dallo Stato.”

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