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Il delirio tra il 4 Luglio e il Main Event
Oggi al Rio non si può circolare. Ovunque io provi ad andare, vengo travolto da un’orda di pokeristi di ogni nazionalità: la mia bassa statura di certo non aiuta, e annaspo nel fiume di gente mentre cerco di raggiungere la sala stampa.
Mai vista una giornata così, e all’inizio attribuisco l’estrema confusione all’imminente inizio del Main Event, domani a mezzogiorno. Ma alcuni “veterani” di Vegas mi confermano di non aver mai assistito ad un tale marasma nei corridoi del Pavilion Center, nemmeno gli anni scorsi. Poi suona la “campanella“, la pausa contemporanea al 1.500 NL Hold’em e al Little One For One Drop, e la situazione diventa decisamente insostenibile: sono costretto a correre ai ripari e buttarmi tra i tavoli di un evento a caso pur di non rimanere nei corridoi.
Avvicinandomi alla Amazon Room il delirio aumenta: ci sono le “gabbie” di registrazione ai tornei, e la fila a serpentina si snoda per metri e metri. A occhio conto più di 100 persone in coda, ma non è il fatto più grave: immagino piuttosto le sofferenze di chi si trova nella quasi altrettanto lunga fila per andare in bagno!
“Ieri era il 4 luglio, domani è sabato, oltre al Main Event c’è un sacco di gente che si fa il ponte e viene qui a giocarsi il 1.500 $ o qualche evento deepstack giornaliero” commenta laconico Gianluca Rullo, che incontro intento a fare il tifo per Antonio Buonanno al tavolo finale del 5.000 $ NL Hold’em, mentre il suo Little One For One Drop è in pausa.
Nella “curva” italiana, sugli appiccicosi spalti dell’ESPN Stage (ma qualcuno pulisce per terra?) c’è anche Walter Treccarichi, che non è felicissimo della situazione nei corridoi. “Volevo iscrivermi al 1.500 $ in late registration – spiega Cesarino – ma con tutta questa fila è impossibile, è un enorme casino. Spero che nella prossima ora la situazione si risolva un po’, altrimenti sarò costretto a non giocare!”