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Strategia

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il 7 Lug 2013

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Gabriele Lepore e un bluff… per farsi chiamare

Gabriele Lepore e un bluff… per farsi chiamare

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“In questi primi due livelli di Main Event ho fatto tanti alti e bassi. Mi hanno coolerato due volte, poi ho fatto tre bluffoni, di cui due sono andati bene, e uno no, ma l’ho fatto consapevole che mi avrebbe quasi sempre chiamato”

Queste le prime parole che mi racconta Gabriele “Galb” Lepore che è schierato al day 1A del Main Event WSOP 2013. Io però sono particolarmente incuriosito da quest’ultimo bluff: perché mettere chip nel piatto sapendo che quasi sempre si perderanno?

“Dopo un limp apro io, credo, con T5s… ma le mie carte non contano in questo spot. Chiamano SB, BB e limper, e sul flop AJ4 lo small donkbetta, gli altri due foldano, e io floato, ho solo due brutti backdoor ma non sto giocando per quelli. Turn si raddoppia il 4 in tavola, lui punta ancora e io chiamo di nuovo. River blank, credo un 7, e lui fa check. A questo punto sono quasi sicuro che abbia un asso medio, tipo asso-nove, che folderà pochissime volte se punto al river. Potrebbe anche avere una mano a caso e aver deciso di donkbettare due strade, non è certo da escludere. In ogni caso punto 2000 chip, poco meno di mezzo piatto, e lui ovviamente chiama.”

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“Ai primi livelli del Main Event queste mosse si possono fare – spiega Galb – ho bettato anche se sapevo che avrebbe foldato meno del 30% delle volte. In questo modo mi sono creato una immagine da spewer e “bluffatore” al tavolo, che potrò poi utilizzare a mio vantaggio quando ci sarà da valuebettare mani legittime.”

Un investimento per il futuro, insomma, ma non privo di controindicazioni: “Si può fare solo in un torneo deep come il Main Event, e quando sei sicuro che rimarrai allo stesso tavolo a lungo. Uno sguardo al breaking order mi ha confermato che il mio tavolo non verrà rotto fino a fine giornata, e per quante eliminazioni o cambi di posto ci possano essere, oggi giocherò al massimo con 15 persone diverse. E’ importante anche ricordarsi quali sono i giocatori che arrivano in seguito e che non conoscono l’history del tavolo: ad esempio poche mani dopo è arrivato un signore anziano straniero, che non aveva visto nulla di quel che avevo fatto prima, e sono riuscito a bluffarlo senza problemi.”

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