Alessandro Pastura: bad run lasciata a Vegas?

Da Las Vegas a Venezia, il capitano del Team Pokerclub Alessandro Pastura accetta di scambiare due chiacchere con noi durante una breve “pausa-sigaretta”.

Alessandro, ti abbiamo sentito chiaccherare al tavolo riguardo la tua ultima esperienza in Nevada per le Wsop.

Sì, esatto, sai sono praticamente appena tornato: da neanche una settimana sono rientrato a casa mia, a Bormio, dove ho passato una settimana in tranquillità in famiglia. Avrei preferito un riposo un po’ più lungo, ma fortunatamente dopo questa tappa mi fermerò per un po’ di ferie per l’intero mese di agosto, anche perchè a casa, a dire il vero, il relax è stato relativo: i figli piccoli mi hanno già fatto passare il jetlag!

Beh dai, ti sei già riallineato agli orari italiani! Al gioco come è andata la trasferta?

Male, male, male: ho sbollato cinque tornei, pochissimi ITM, un bilancio veramente negativo, ti assicuro. Una bad run allucinante, capitata proprio nel momento sbagliato. Vabbè, ci rifaremo!

Alla tua sinistra hai un noto medico del nord-est pokeristico (Michele Caroli, NDA), e non possono non venirmi in mente le spiacevolissime disavventure che ti sono capitate nel Nevada.

Guarda, posso assicurarti senza dubbio che sono stati i peggiori sessanta giorni della mia vita. I calcoli renali mi hanno causato un dolore tremendo, continuativo, stressante, e il trovarsi lontano da casa e per giunta nel momento più importante dell’anno hanno acuito ancor più il fastidio.

L’unica “fortuna” è stata quella di essere assicurato, teoricamente in questi giorni dovrebbero iniziare a rimborsarmi l’enorme cifra erogata agli ospedali americani. Perchè avere bisogno della sanità, negli Stati Uniti, è una bella rogna: ho dovuto anticipare svariate migliaia di dollari; pensa che per una radiografia e una flebo la parcella si è avvicinata ai cinquemila verdoni!