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Jason Mercier: “Il momento più bello della mia carriera: l’EPT di Sanremo”
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Jason Mercier non ha tempo solo per criticare il nuovo regolamento della TDA o per lamentarsi della rake da pagare negli high roller. Il giocatore ha voluto approfittare di questo momento libero di grandi impegni anche per rispondere alle domande di alcuni dei suoi fan sui social network. Un’iniziativa che lui spera di ripetere presto e che anche noi ci auguriamo diventi una cosa abituale per la sincerità e la naturalità con cui Jason ha risposto alle domande. Vi raccontiamo i passi più importanti di questa “autointervista”.
Una delle prime domande era relazionata con il gioco che sta creando una vera marea di giocatori disposti a studiarlo fino in fondo: il poker cinese Open Face. Alla domanda “pensi che il poker cinese ti abbia più aiutato o in qualche modo fatto male?” Jason rispondeva: “penso che in generale mi abbia fatto bene. Finora è stato un gioco +ev per me e posso dire di aver aggiunto un altra variante al gruppo di giochi in cui sono in grado di vincere. Mi ha aiutato un po’ nei giochi tipo stud e mi ha aiutato a memorizzare meglio le carte scoperte al tavolo ma oltre quello è un gioco completamente diverso che penso che giocherò tanto l’anno prossimo“.
Non poteva mancare certamente una domanda che in qualche modo c’entrasse con la scommessa dei braccialetti: “dopo aver giocato tutti questi high roller, ti risulta difficile rimanere concentrato al 100% nei tornei di buy-in più piccoli?“. Mercier rispondeva con sincerità e sottolineando un trend che si vede sempre di più: “uno dei motivi per cui non gioco così tanti eventi con un buy-in piccolo come prima è perché ci sono tanti eventi high roller. Se gioco quelli di buy-in basso di solito cerco un incentivo per farlo. Quest’anno ho fattola scommessa dei braccialetti ma senza di essa sicuramente non mi avreste visto giocare tutti quei tornei da 2.500$“.
“Col senno di poi“, chiedeva un altro, “avresti migliorato le odds che offrivi per la scommessa?“. “Se le rifaccio l’anno prossimo“, rispondeva Jason, “chiederò sicuramente odds migliori per me ma non penso di farlo. Probabilmente giocherò meno tornei e più cash games“.
Una delle domande più interessanti è sicuramente quella in cui gli chiedevano se penserebbe di smettere di giocare a poker se subisse un downswing esagerto. Jason non ha dubbi: “non penso. Dovrei perdere la maggior parte dei miei soldi durante diversi anni di fila per considerare una cosa del genere. Dovrei pensare che non sono più in grado di vincere, che non posso trarre ormai nessun profitto dal gioco“.
Una delle ultime domande c’entrava direttamente con l’Italia perché interrogato su quale fosse il momento più bella della sua carriera, Jason rispondeva che era senza dubbio “aver vinto l’EPT di Sanremo a solo 21 anni, quando ancora non avevo fatto niente“. Quindi quando vedrete di nuovo Jason vincere centinaia di migliaia di dollari ricordatevi che il “mito Mercier” è nato proprio nel bel paese!