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Poker a Manila: hotel e gambling al Resort World
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Il TonyG nostrano è arrivato a Manila.
Dopo la prima puntata del suo racconto, nella quale ci narrava le peripezie del viaggio intercontinentale, ora prosegue con il racconto dell’arrivo nelle Filippine ed il primo impatto con la capitale.
Relax in hotel e la prima visita ai tavoli del casinò: ecco il suo resoconto!
16 agosto 2013, ore 23
Io pensavo di essere temprato e pronto. Io che avevo guidato all’uscita dello stadio San Paolo nella seconda metà degli anni 80, sulla tangenziale di Napoli, dopo che 80.000 festanti si riversavano contemporaneamente sulle strade, allietati e inebriati dalle magie di Maradona, pensavo che mai più mi sarei sentito non idoneo. Ma non avevo ancora visto il traffico di Manila!
Un’area urbana sconfinata, la più densamente popolata del mondo (!), Manila è una delle sedici municipalità che la compongono. Una colonna unica di auto, in fila per quattro o cinque, alla ricerca di un varco dove infilare il proprio muso, avanti a quello degli altri, poco importa se in una corsia differente da quella in cui ci troviamo.
Si prosegue così a zig zag, a sussulti, strappi continui da micro accelerate e ripetute frenate, trovando di tanto in tanto il tempo di suonare il clacson, in un giusto sottofondo sonoro che ci scorta per tutto il tragitto. Insomma, se pensate di prendere un’auto a noleggio qui, ve lo sconsiglio vivamente. La vostra regolarità in questo fiume di irregolarità che pur procede coi suoi ritmi a balzi, sarebbe la nota anomala impossibile da governare.
Arrivati in albergo. E’ il Maxim, fa parte del complesso Resort World, che comprende più di un albergo ed esercizi commerciali (www.rwmanila.com). L’hotel è un sei stelle, all’ingresso ogni auto, anche i taxi, entrano in fila indiana. Polizia con lo specchio per guardare sotto le auto la presenza di esplosivi, un altro uomo della security con un mitra, un altro ancora con cane che fiuta esplosivo al guinzaglio. All’ingresso metal detector. Ma è tutto molto veloce e in un clima di massima tranquillità. L’ingresso, all’interno, è molto “d’impatto”. Una scultura gigantesca – quattro metri – di Botero. Il casinò si sviluppa su tre piani, poi reception e piscina. E ai piani superiori l’albergo. Accoglienza calda ed efficiente ed eccoci in men che non si dica nelle nostre camere, per il giusto relax.
Dopo 14 ore e mezza di aeroplano, non riesco a formulare alcun desiderio. Dopo con calma mi ambienterò. Casinò, poker, tornei: dopo.
17 agosto 2013
Il casino al Resort World è su tre piani. Al pian terreno è diviso in due parti, su un lato una miriade di slot, di tutti i tipi, compresa una dedicata al mito locale Manny Pacquiao, un paio di anni fa riconosciuto come il miglior pugile al mondo pound by pound e che ha fatto la sua fortuna con alcuni spettacolari incontri in quel di Las Vegas (io l’ho visto dal vivo, una macchina da pugni incredibile). Dalla parte opposta invece i tavoli: in prevalenza punto e banco, ma ci sono comunque tutti i giochi classici a noi noti. Al centro, a dividere le due parti, una maxi pedana rotatoria con bar attorno per 2-300 posti e sopra musica dal vivo, con varie band che si alternano. Talvolta, nelle pause, compare un’acrobata o un giocoliere per brevi numeri di intrattenimento. Al secondo piano, una zona gambling circa la metà di quella al piano inferiore; la differenza è solo nell’ammontare minimo delle puntate, qui un pò più alto. Qui c’è anche la poker room. Di sabato sono aperti circa una decina di tavoli, mi riprometto di tornarci con calma.
Al terzo piano la sala vip del Genting Club. Due belle ragazze all’ingresso giusto per vetrina, personale cortese ed efficiente, per accedere occorre una card che in dieci minuti vi preparano. All’interno una maxi sala bar con musica dal vivo, un bancone da cocktail/vino/liquori, un buffet per uno spuntìno veloce, e un ristorante di buon livello a base cucina asiatica. Tutto gratuito.
Poi le sale da gioco. Alcune riservate ai giocatori locali e a chi comunque vuol giocare in valuta locale; puntata minima l’equivalente di 20 euro (1.000 pesos filippini). Poi due sale riservate alla clientela internazionale, la valuta ai tavoli è in hong kong dollars; puntata minima l’equivalente di 100 euro circa. Dealer cortesi , personale cortese, vallette gentilissime e sorridenti per portarti al tavolo quello che vuoi (cibo, bevande, fumo). Mi siedo e con la sorte che mi assiste vinco 20.000 HKD, circa 1.900 euro. Nel frattempo mi gusto un maxi sigaro cubano gentilmente offertomi. Ma come, se non fumo? È vero , non fumo, ma se non me lo fumo qui un maxi sigaro da 65 euro, quando più mi ricapita? E poi gratis è sicuramente più buono, garantito.
E il poker? Domani! Ho visto che c’è un torneo da 1200 (110 euro circa), con re-buy. A mezzogiorno. Ci arriverò fresco e riposato.
Stay tuned!
TonyG