“I miei colleghi sono ignoranti!” Il giornalista Fabio Bianchi spiega la disinformazione sul poker

Più e più volte i media generalisti hanno elargito disinformazione a piene mani parlando di poker texas hold’em.

In questo video Ciccio Valenti ci spiegava di sospettare un po’ di malafede da parte dei colleghi.

Intercettato al WPT National di Campione, il giornalista della Gazzetta dello Sport Fabio Bianchi pensa invece che il problema stia nella loro ignoranza:

“Francamente non penso ci sia malafede, ma solo ignoranza e ipocrisia – spiega Bianchi – La maggior parte dei colleghi che hanno scritto o parlato di texas hold’em non conoscono il gioco, si basano solo sullo stereotipo del poker come gioco d’azzardo per eccellenza. Non sanno che i tornei di poker non prevedono azzardo, nè conoscono le componenti di psicologia, tattica, strategia e studio del gioco”.

Per Bianchi la demonizzazione del poker sui media generalisti fa tanto più specie se si pensa a come gli stessi trattano i giochi di Stato:

“Lotto, superenalotto, videopoker, gratta e vinci e scommesse sportive sono in tutto e per tutto azzardo – prosegue – Ricordo qualche tempo fa si vedeva in televisione una pubblicità dove un tizio accompagnava una vecchietta a giocare al Lotto: per me quella è circonvenzione di incapace“.

Secondo il giornalista il problema è che nella sua categoria professionale si va spesso avanti seguendo il principio del minimo sforzo:

“Sicuramente i miei colleghi non si documentano abbastanza e si adagiano sui luoghi comuni dell’opinione pubblica: chi non gioca a poker lo vede come il diavolo che fa rovinare le persone e in cui girano soldi poco puliti – dice Fabio – in realtà il problema del riciclaggio si pone in tutti quegli ambienti dove circolano ingenti quantità di denaro, e chi va sul lastrico difficilmente lo fa solamente giocando a poker: è più probabile che oltre al poker butti soldi anche in Lotto, gratta e vinci e scommesse sportive”.