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WSOP e tasse: Loosli ride dal Regno Unito, McLaughlin piange dal Canada
Ieri anziché “Ryan Riess è il nuovo campione del Main Event delle WSOP” potevamo intitolare “L’Agenzia delle Entrate statunitense vince il Main Event delle WSOP”.
Basta dare un’occhiata alle trattenute sui premi del Final Table, per capire che alla fine, chi ha più goduto del “miglior giocatore del mondo” Riess, è stato l’ente fiscale americano.
La percentuale dei soldi vinti con cui ogni giocatore dovrà contribuire alle casse del proprio paese varia molto, non solo tra le diverse nazioni presenti al Final Table, ma anche tra i diversi stati degli Stati Uniti. Iniziamo da chi ha trattenuto la percentuale più alta del suo premio, ovvero Sylvain Loosli, che dei suoi più di due milioni e mezzo di dollari ne incasserà… il 100%.
Loosli, seppur francese, è residente nel Regno Unito, dove i giocatori, sia amateur che professionisti, non sono tenuti a versare allo stato un solo centesimo delle loro vincite. Perciò Loosli, quarto classificato, ha incassato paradossalmente più soldi di Amir Lehavot, terzo, a causa delle tasse pagate da quest’ultimo.
Anche l’olandese Brummelhuis scala un gradino nelle vincite del Main Event dopo aver pagato le tasse: dovendo contribuire con solo il 29% delle sue vincite, alla fine si prende il sesto posto ai danni di McLaughlin, che da buon canadese dovrà versare fino al 49,5% dei suoi 1,6 milioni di dollari vinti.
JC Tran è un altro che ha visto praticamente dimezzato il suo premio, poiché da residente nella California dovrà pagare circa il 50% dei suoi 2,1 milioni di dollari, ovvero più di un milione di dollari. Fra gli statunitensi, invece chi dovrà pagare di meno è sicuramente Jay Farber, che non essendo un poker pro depositerà solo il 39% del premio.
Da questi dati si evince che trasferirsi all’estero per giocare sul .com e diventare un poker pro a tutti gli effetti, come ultimamente fanno sempre più giocatori italiani, è sicuramente una mossa molto intelligente per chi ha la possibilità di metterla in pratica. Tuttavia bisogna stare attenti a dove si va, perché i regimi fiscali per questa nuova professione, laddove è regolamenta, possono essere davvero diversi.
Questa è la tabella di quanto rimane a ogni giocatore al netto delle tasse dei rispettivi paesi, secondo i calcoli dell’economista Russ Fox: