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il 8 Nov 2013

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Favale e il quarto posto nel torneo più duro dell’ ICOOP: “Che sofferenza a Stud H/L!”

Favale e il quarto posto nel torneo più duro dell’ ICOOP: “Che sofferenza a Stud H/L!”

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Ieri notte, dopo due giornate di gioco, si è concluso il torneo più tecnico di questo ICOOP. L’evento #25 era infatti un 250€ championship 8-game. In parole povere, un MTT che comprendeva ben otto varianti diverse:  Limit 2-7 triple draw, Limit Hold’em, Limit Omaha Hi/Low, Limit Razz, Limit Stud, Limit Stud Hi/Low, No Limit Hold’em e Pot Limit Omaha.

Uno dei protagonisti del final table è stato il membro del team pro online Pokerstars Christian “Iwask.Mutu” Favale che si è piazzato quarto per un pay-out da 3.400€. Lo abbiamo contattato per sentire il suo parere su questo torneo davvero “esclusivo”.

IPC: Quanto è difficile giocare un evento del genere?

CF: E’ complicato per tanti motivi. Per me come per tanti altri, il gioco nelle varianti più ‘strane’ è abbastanza approssimativo. Alcune di queste non le avevo praticamente mai giocate se non in eventi rari come quello di ieri. La soddisfazione è tanta: era uno dei tornei a cui tenevo di più proprio perché, in un certo senso, riassume il poker in ogni sua sfaccettatura.

IPC: 148 iscritti tra cui i più forti torneisti online italiani, ma un final table senza grandissimi nomi. Pensavi di poterla spuntare?

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CF: Purtroppo a 12 left mi sono accorciato parecchio e ho giocato tutto il final table da short quindi non potevo fare molto di più. Il meglio l’ho tirato fuori a metà day2 quando mi sono ritrovato in un tavolo tostissimo con Minieri, Martinez e Pastura. Lì ho avuto anche fortuna quando a Stud, in settima strada, ho preso full contro “visdiabuli” che ha hittato colore.

IPC: Qual è stata la variante che ti ha messo più in difficoltà? Quale quella più agevole?

CF: Quello in cui ho sofferto un pochino di più, specialmente nel capire bene le dinamiche da torneo, è stato lo Stud Hi/low. Le considerazioni che ho letto sul gioco si rifanno principalmente a dinamiche di cash game dove non è vitale perdere una posta. In un MTT, specie da short qual ero, non mi è stato facile estendere il range ottimale di partenza e non sono stato sempre in grado di capire quando fosse giusto spingere e “gamblare”. Diverso il discorso per il 2-7 tripe draw che mi ha davvero appassionato e nel quale penso di aver espresso un buon gioco.

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