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I gestori del Cotton assolti dall’accusa penale. Andrea Villa: “Ora la battaglia è sul fronte amministrativo”
Qualche giorno fa il Giudice per le Indagini Preliminari di Roma ha fatto cadere le accuse di ‘esercizio in gioco d’azzardo’ per i titolari del Cotton Club di Roma, chiuso il passato aprile dalla Questura e poi riaperto dopo venti giorni con la diffida a organizzare tornei di texas hold’em.
Sistemate le cose sul fronte penale, è proprio sulla revoca della diffida che si concentra ora la battaglia legale dei gestori del circolo, come spiega Andrea Villa, uno dei soci del Cotton Club (foto sopra).
“L’archiviazione che è arrivata per l’accusa penale ci fa sicuramente piacere, ma non avevamo dubbi: ormai è assodato che i tornei di texas hold’em non siano equiparabili al gioco d’azzardo – dice Villa, che spiega poi come è nata la disputa amministrativa.
“Lo scorso aprile, scaduti i venti giorni dall’ordinanza di chiusura, per fare le cose nel modo più trasparente possibile, vista la diffida a organizzare tornei, non abbiamo riaperto il circolo. Abbiamo presentato ricorso al Tar per ottenere la revoca della diffida ma ce lo hanno rigettato con la motivazione che l’attività del poker live debba essere effettuata nei termini previsti dalla legge. Purtroppo questa benedetta legge che dovrebbe liberalizzare i circoli live ancora non c’è! Per questo abbiamo avanzato un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, che non ha legiferato ma ha sostenuto che avendo l’associazione culturale in essere tutta una serie di attività ludiche, possa benissimo fare a mano di praticare il texas hold’em. Clamorosamente non si sono assunti la responsabilità di concedere la sospensiva ma almeno hanno avuto il buon senso di non fare riferimento a termini di legge inesistenti!“
Proprio per questo la battaglia del Cotton, supportata dall’avvocato Federico Tedeschini, continua:
“Non entriamo nel merito: se il questore ci diffida per motivi di ordine pubblico non possiamo che sottostare alle sue decisioni. Di certo, per non far risentire nessuno, eviteremo di ripetere un evento come quello dello scorso aprile, un multiday con oltre 1500 iscritti che ha bloccato il traffico nella via del club e in quelle adiacenti. Ma vogliamo che l’Autorità sospenda la sua diffida a non praticare il texas hold’em, tanto più in una situazione come questa di assoluto vuoto normativo. Le nostre attività stanno mantenendo un profilo basso anche per questa ragione”.