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L’anno prossimo niente WSOPE: si ripartirà nel 2015 ogni due anni! Il parere di Dario Alioto
La notizia è di quelle che fanno rumore.
L’organizzazione delle World Series Of Poker ha infatti deciso di annullare le WSOPE del 2014.
Per quanto concerne la prossima stagione, “Caesars” (compagnia che detiene i diritti WSOP) intende bissare l’APAC (Asia Pacific), manifestazione che ha esordito in questo 2013 e che ha incoronato Daniel Negreanu campione del mondo dell’emisfero australe al Crown Casino di Melbourne.
Svanisce dunque, proprio sul più bello, la possibilità di ospitare la manifestazione per Barcellona, che fino a poche ore fa sembrava a un passo dall’ufficializzare la designazione.
L’edizione europea tornerà però a farci compagnia nel 2015. L’idea di Ty Stewart, direttore esecutivo WSOP, è chiara: negli anni pari si gioca in Australia, negli anni dispari in Europa. A Las Vegas, manco a dirlo, si gioca sempre.
Le WSOPE ci accompagnavano ormai dal lontano 2007, anno in cui Annette Obrestad sbalordì il mondo del poker sbaragliando un field stratosferico a soli 18 anni. Le prime tre edizioni si giocarono all’Empire Casino di Londra, nel 2011 e 2012 la carovana si spostò al Bàrriere di Cannes e quest’anno, come ricordato in apertura, al Bàrriere di Enghien-les-Bains, a due passi da Parigi.
Alla base di questa decisione ci sono sicuramente rilevanti questioni economiche in ballo: Caesars, difatti, ha appena lanciato la sua poker room online in Nevada e New Jersey e sta concentrando tutti i suoi investimenti “in casa”.
Dario Alioto, unico italiano a vantare un braccialetto WSOPE (Pot limit Omaha nel 2007), ha espresso il suo disappunto su facebook:
Lo abbiamo sentito per chiedergli qualcosa in più:
“Sono otto anni che spendo quasi due mesi d’estate a Las Vegas per giocare le Wsop – racconta Dario – ed è un po’ di tempo che sognavo delle Wsop biennali, in modo da potermi godere l’estate appieno almeno la metà delle volte. Potrei benissimo prendermi un anno sabbatico, ma sono certo che non ci dormirei la notte stando a casa mentre dall’altra parte del mondo i miei colleghi giocano per i braccialetti. Paradossalmente è successa la cosa inversa, sono state modificate le WSOPE, che invece erano poco impegnative e molto comode, vista la relativa vicinanza e la breve durata. Capisco benissimo le motivazioni, negli ultimi anni i numeri erano stati deludenti, ma invece di sistemare i propri leaks organizzativi, hanno deciso per la soluzione più drastica.”