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Il direttore di Poker Tracker, Steve McLoughlin, avverte: “Non sopravvalutate l’HUD!”
Specie per chi grinda con costanza, i software di analisi e gestione database come Hold’em Manager e Poker Tracker sono da sempre un elemento imprescindibile durante le ore di sessione.
Grazie a questi strumenti possiamo carpire il maggior numero di informazioni sui nostri avversari e cercare di calibrarci al meglio nelle future giocate contro di essi.
Nonostante l’utilità di questi programmi, lo stesso direttore di Poker Tracker, Steve McLoughlin, è convinto che la maggior parte dei players sopravvaluti le funzioni del software relative all’HUD (Heads-up displays).
“La cosa più importante da fare al termine di una sessione – sostiene McLoughlin – è andare a rivedersi le mani, studiare attentamente i propri avversare e creare, di volta in volta, report adeguati. Non possiamo focalizzarci esclusivamente sulle statistiche relative ad un giocatore singolo senza rianalizzare le giocate che hanno ‘prodotto’ certi dati.”
Per esplicare meglio il suo concetto, McLoughlin propone il più banale degli esempi: “Giocando online noi non sappiamo chi c’è dall’altra parte e, soprattutto, in che condizioni sta giocando. Potremmo giocare contro un player ubriaco che sta chiaramente alterando il suo gioco standard: le statistiche non ti diranno mai l’intera storia.”
Recentemente il numero uno di Poker Tracker ha incontrato uno dei proprietari del noto forum 2+2, Mason Malmuth, e l’argomento della discussione è stato sempre lo stesso:
“Guardiamo le statistiche nello specifico e prendiamo, sempre come esempio, il range di 3-bet, ponendo sia del 9.6%. Pur essendo in possesso di questo dato non riusciamo ad identificare un range preciso. Molti giocatori pensano che quella percentuale rappresenti un range discretamente bilanciato e “reale”, ma in realtà si sbagliano di grosso. Un range del 9.6% di tribet comprende infatti oltre il 43% delle mani possibili ed è quindi difficile trarre conclusioni.”
Anche per questo, l’ultima versione di Poker Tracker permette di calibrarti ancor meglio contro i range avversari basandosi sulla history di review che hai già appreso su di loro.
McLoughlin conclude con una metafora: “Solo perché possiedi un’enciclopedia in casa, non significa che tu sia più intelligente. E’ come andare al college: il sol fatto di andare al college non implica che tu sia più intelligente. Serve tempo, determinazione e continua applicazione, proprio come nel poker.”