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il 28 Dic 2013

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Sentenza-mazzata sull’operazione All In, per l’avvocato Rosa non è che l’inizio

Sentenza-mazzata sull’operazione All In, per l’avvocato Rosa non è che l’inizio

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Nessuna doppia imposizione per i cittadini italiani che hanno conseguito vincite in case da gioco estere: il pronunciamento che ha dato una bella mazzata alla bontà della Operazione All In è arrivato dalla Commissione Regionale Tributaria di Trieste. Nella sentenza si leggono parole durissime per l’Agenzia delle Entrate.

Accogliendo il ricorso di un giocatore che aveva riportato vincite in un casinò sloveno, la Commissione ha messo nero su bianco che “Il regime fiscale applicato nel caso di specie, con tassazione proporzionale e progressiva delle vincite in case da gioco autorizzate site in altri Stati membri dell’Unione Europea”, costituisce per i cittadini una “restrizione implicante ostacolo”, con nessuna “ragione di interesse pubblico diversa dall’incremento della pretesa fiscale”.

Per l’avvocato Max Rosa, che sottolinea come questo importante traguardo sia merito “dell’eccezionale lavoro svolto dal dottor Sebastiano Cristaldi dell’Ordine dei dottori commercialisti di Trieste, con cui ho l’onore di collaborare e di coassistere numerosi giocatori italiani nell’ambito del progetto All In”, la sentenza di Trieste “rappresenta un’importante vittoria nell’ambito della guerra intrapresa con l’Amministrazione finanziaria, la quale, ovviamente, farà ricorso per Cassazione”.

C’è però la possibilità che il ricorso dell’Amministrazione finanziaria a questo pronunciamento non arrivi a sentenza presso la Corte. La ‘guerra’ potrebbe finire ancora prima grazie alla Corte di Giustizia Europea di Lussemburgo:

“Probabilmente la causa intrapresa in quella sede da due giocatori italiani sarà discussa entro la fine del 2014: si tratta di una causa pregiudiziale nata da un procedimento italiano di primo grado, dove i giudici nostrani hanno deciso di sospendere il giudizio e di rinviare gli atti alla Corte Europea, affinché esprima un definitivo giudizio sulla vicenda. Se questa sentenza sarà favorevole, si tratterebbe di una decisione oggettivamente vincolante nel caso specifico, sovraordinata rispetto alle leggi nazionali ed imperativa per tutti gli Stati membri”.

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Secondo l’avvocato Rosa, la strada del diritto comunitario, segnatamente dei principi di non discriminazione e di libera circolazione dei servizi, costituisce senza dubbio l’argomento difensivo più dirompente per i giocatori che si devono tutelare dalle cartelle dell’Agenzia delle Entrate.

Ma le violazioni ai danni dei cittadini in tutta questa vicenda sono a suo dire molte di più:

“Basti pensare, tra gli altri, alla violazione del principio costituzionale di capacità contributiva, allorché si pretende di tassare il lordo senza deduzione di costi e perdite; alla determinazione di basi imponibili folli e prive di alcun requisito di certezza; all’applicazione di aliquote sproporzionate rispetto ai parametri nazionali; alla violazione dei principi di doppia imposizione e di reciprocità, stabiliti dai trattati bilaterali; all’impossibilità tecnica di dichiarare le vincite, anche volendolo fare, fino all’annualità d’imposta 2010. E la lista sarebbe ancora lunga”

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