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Le poker room con il minor numero di vincenti? Quelle italiane: Giulio Astarita spiega le classifiche SharkScope
Perchè nelle poker room online italiane ci sono meno players vincenti di quelle spagnole, francesi o .com?
Dopo diversi anni di latitanza, per la precisione quasi cinque, qualche giorno fa Sharkscope ha pubblicato delle controverse e interessanti statistiche che riguardano proprio le percentuali di giocatori che fanno profitto, suddivise in base alle principali piattaforme di gioco presenti al mondo.
Si parla ovviamente di ciò che viene abitualmente tracciato da Sharkscope, quindi mtt e sit’n’go, e sono stati calcolati solamente i risultati di giocatori con più di 100 games all’attivo (fattore, questo, da tenere ben presente al momento di leggere le classifiche).
Network |
% Profitable Players |
---|---|
iPoker.es |
70% |
PartyPoker.es |
51% |
Dollaro |
43% |
iPoker.fr |
37% |
PKR |
35% |
Revolution |
31% |
Merge |
29% |
PartyPoker.fr |
29% |
PokerStars.es |
28% |
IPN |
27% |
PartyPoker |
27% |
SkyPoker |
27% |
Ongame.fr |
26% |
MicroGaming |
26% |
SvenskaSpel |
25% |
Winamax.fr |
25% |
Gioco Online Italia |
23% |
Ongame |
23% |
iPoker |
23% |
FullTilt |
22% |
PartyPoker.it |
22% |
PokerStars |
21% |
PokerStars.fr |
20% |
MicroGame |
18% |
PokerClub |
17% |
PokerStars.it |
15% |
Ongame.it |
14% |
iPoker.it |
13% |
L’aspetto più preoccupante salta sicuramente all’occhio se iniziamo a leggere i dati partendo dalla coda.
Ultime della classe, tra le room con meno giocatori vincenti troviamo infatti le principali piattaforme del poker online italiano, mentre alle primissime posizioni si distinguono, con dei numeri che a dirla tutta appaiono abbastanza inverosimili, due piattaforme spagnole, seguite perlopiù da room .com o francesi.
Abbiamo chiesto a Giulio Astarita, da sempre personaggio di spicco del poker italiano e attualmente Poker Director di Poker Club, di darci una sua lettura di questi dati così poco confortanti.
“La differenza tra le nostre room e le altre – spiega Astarita – è determinata da un mix di fattori, come tra l’altro indica la fonte: network piccoli ove quasi nessuno raggiunge la soglia dei 100 tornei, eccesso di freeroll e promo nel marketing mix dell’operatore, cosa che spiega agilmente il successo relativo di network con picchi di poche centinaia di players, tipo alcune room .es. Il grosso del mercato non regolamentato si muove in un range ristretto, e la percentuale differente è principalmente ascrivibile alla bontà dei vip system e dei software che spingono una maggior percentuale di squali a giocare, piuttosto che a qualche altra cosa.”
Basta quindi lo scarto statistico di raccolta dei dati e le differenze strutturali tra le piattaforme a spiegare l’anomalia di queste percentuali?
“In questa classifica le .it sono tutte in fondo – prosegue il manager di Lottomatica – La ragione è abbastanza semplice: abbiamo le tasse più alte al mondo sui tornei, sensibilmente più alte del .es, il doppio del .fr e ovviamente neanche paragonabili ai mercati non regolamentati. Ne deriva sia una minore penetrazione del gioco, ancora spostato su operatori non autorizzati AAMS, sia una rake più elevata e quindi più difficile da battere. Un livello di tassazione più basso porterebbe le room ad abbattere la rake, rendendo il gioco molto più attrattivo per tutti e recuperando importanti fasce di giocatori dal .com. Probabilmente lo stato dimezzando le tasse finirebbe col guadagnare al netto di più, a parità di introiti per i concessionari, avvantaggiando pertanto i giocatori. Tuttavia allo stato attuale non si parla, purtroppo, di abbassare le tasse, come chiunque legga in giro può notare.”