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Gli hacker colpiscono i siti web dei casinò di Sheldon Adelson
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Durante tutta la giornata di ieri mercoledì i siti web di alcuni dei casinò più importanti di Las Vegas sono stati colpiti e messi fuori servizio da un attacco hacker. Parliamo di casinò come il Venetian o il Palazzo, entrambi proprietà della compagnia Las Vegas Sands, appartenente al magnate Sheldon Adelson.
Non si sa ancora quali siano state le ripercussioni di questo attacco: furto di dati sensibili dei clienti? Furto di qualche informazione confidenziale della compagnia o di Sheldon Adelson? Il portavoce Ron Reese è stato vago su questi argomenti e si è limitato a spiegare che non tutto il sistema informatico è stato danneggiato e che è presto per sapere cosa sia potuto succedere.
Sembra in ogni caso che l’attacco non sia stato motivato dalla guerra che Sheldon Adelson ha deciso di intraprendere contro la regolarizzazione del poker online, quindi in teoria niente a che fare con il boicottaggio al Venetian di qualche mese fa. Questa volta, a giudicare dall’immagine che gli hacker hanno fatto vedere sui diversi siti dei casinò di Las Vegas Sands, il motivo sarebbe l’appoggio pubblico che Adelson ha mostrato nei confronti dello stato di Israele e della sua politica militare in Medio Oriente.
Nell’immagine, insieme a una foto di Adelson con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, si vede una cartina con i diversi casinò di Las Vegas Sands sparsi per il mondo. Poi una scritta che sa tanto di minaccia: “Maledetto A, non fare che la tua lingua tagli la tua gola. Incoraggiare l’uso di armi di distruzione di massa è un crimine da ogni punto di vista“.
Il messaggio è firmato “Anti WMD Team“, ovvero “Squadra anti Armi di Distruzione di Massa”. Nell’immagine si può vedere quello che sembra un elenco di impiegati di Las Vegas Sands, probabilmente per far capire fino a dove sono arrivati gli hacker.
Non si sa cosa potrebbe implicare questo attacco non solo per i casinò ma anche per i tanti pokeristi che vi giocano.
Dobbiamo ricordare che al gruppo “Las Vegas Sands” appartengono diversi casinò di Macao, da dove ci arrivano alcune delle storie più incredibili raccolte al tavolo verde, dalle partite fra i miliardari e i professionisti a quel pot da 25 milioni di dollari poi smentito da Tom Dwan.
Staremo attenti a seguire le indagini che l’FBI sta svolgendo sull’accaduto.