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il 15 Feb 2014

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Pokeropoly Cup – Analisi di una mano tra Castelluccio e Piroddi

Pokeropoly Cup – Analisi di una mano tra Castelluccio e Piroddi

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Non mancano le giocate interessanti in questo Main Event Pokeropoly Cup con ancora molti personaggi illustri del palcoscenico pokeristico made in Italy.

In particolare un tavolo è ad alta tensione in questo Day 2, con in sequenza Sergio Castelluccio, Paolo Petrucci, Claudio Di Giacomo, Carlo Braccini, Federico Piroddi, Andrea Ruscalla e Marco Fabbrini più un paio di incognite.

Proprio seguendo l’azione di questi giocatori ci imbattiamo in una mano tra Sergio Castelluccio e Federico Piroddi.

Sergio Castelluccio apre da middle a 1.200 chip sui bui 300-600, ante 75 del settimo livello con A Q e trova il call da big blind di Federico Piroddi con T 6 per un Flop che recita: K 3 T dove Piroddi va in check e Castelluccio cbetta a 1.750 per il raise 4.100 di Piroddi. Castelluccio pensa e chiama.

Turn: K check, altra puntata a 4.700 di Castelluccio e call

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River: A doppio check e piatto al campano.

Federico Piroddi commenta così la mano: “Al flop devo brokare. Ho la possiiblità che passi e se flatta e basta, probabilmente ha aria in mano, cioè una mano tipo Q-J, J-9 o A-Q. Poi al turn mi metto in check call. Il Re non è una buona carta per me, ma comunque ho ancora possibilità di centrare il colore e magari di essere buono su un river blank. Penso che se ha centrato il Re, probabilmente azzarderà un check, invece la sua puntata mi fa più pensare a qualcosa ancora di mancato e chiamo. Al river esce la peggiore con un Asso che fa chiudere molte mani al mio rivale e mi metto in check, in attesa di vedere cosa fa lui.”

Sergio Castelluccio sorride sornione e replica: “L’apertura con la mano che mi si presenta è standard così come la cbet al flop. Sul rilancio di Piroddi opto per il call perchè lo metto in un range di draw ed eventualmente con una middle pair centrata. Morale della favola tiro l’incastro e due over card per una quota che vale l’investimento. Al turn dopo il suo check che indica debolezza, mi convinco ancora più che sia in draw e quindi spingo un terzo del piatto per farmi pagare e poi spingere al river a meno che non arrivi una carta che freeza oppure mi da shodwown value. L’asso finale mi da la possibilità di mettermi in check per vedere le carte del rivale e portare a casa il piatto“.

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