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il 2 Mar 2014

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Un player britannico fotografa una partita ‘segreta’ da 20 milioni di dollari a Macao: blind da 12,500$/25,000$!

Un player britannico fotografa una partita ‘segreta’ da 20 milioni di dollari a Macao: blind da 12,500$/25,000$!

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Ci sono luoghi al mondo nei quali si giocano partite di poker impensabili, dove la posta in gioco è veramente alta e l’adrenalina scorre a fiumi. Poco si sa però, perché poco viene raccontato su quello che accade ai tavoli cash game di Macao: pare esserci, da sempre, un po’ di idiosincrasia nel narrare cosa accade laggiù, dove professionisti high stakes pare non aspettino altro che cibarsi delle chips dei ricchi businessmen, autori di giocate tecnicamente discutibili.

Poco tempo fa, grazie alla sua consueta disponibilità, il ‘guest’ di Pokerstars Alec Torelli, che abbiamo contattato proprio tra una sessione e l’altra in quel di Macao, ci ha raccontato dettagli importanti delle partite che gioca in oriente, senza però sbottonarsi più di tanto su profitti, limiti di gioco ed entità dei pot. Nessuno ama farlo evidentemente e anche lui ha glissato così il discorso: “queste avventure non sono di pubblico dominio ed è bello che restino così…”.

E’ apparso però ieri, sul forum americano ‘2+2’, il thread di Tom Hall, player britannico che è riuscito nell’impresa di assistere a una di queste partite ‘segrete’, scattando anche una emblematica foto del tavolo stracolmo di ‘grattacieli’ di chips, soprattutto di quelle a forma rettangolare dal valore nominale solitamente non indifferente:

hall

Descrivendo la scena, Tom dice che due famosi professionisti internazionali avevano stack giganteschi di fronte a loro e che ad affrontarli c’erano esclusivamente giocatori asiatici, molto probabilmente i ‘soliti’ ricchi businessmen dal bankroll pressoché infinito, inversamente proporzionale alle loro skill pokeristiche.

Il livello dei bui, in quel preciso momento, era di 4,000/8,000 dollari americani, ma pare che all’inizio della sessione siano partiti da 12,500$/25,000$, praticamente un’utilitaria come piccolo buio e un’automobile media come grande buio.

Hall si è messo poi a contare velocemente l’ammontare delle chips sul tavolo, arrivando all’incredibile totale di 20 milioni di dollari in gioco tra tutti i partecipanti.

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Il più grosso pot cui Tom ha assistito? Ma si, un ‘inutile’ split pot… da appena cinque milioni di dollari! Su di un board K cuori – 10 picche – 7 picche – 10 quadri – 5 picche, un professionista e un amatore locale, dopo un lungo tank, finiscono ai resti al river per un pot di poco più di cinque milioni di dollari e l’inevitabile tensione accumulatasi si allenta quando entrambi girano A-10.

Non è difficile, dunque, comprendere perché ci siano tanti dilettanti orientali nei tornei high stakes dei più importanti circuiti pokeristici mondiali e quello che sorprende ancor di più comunque, attenendoci alle parole di Hall, è l’atmosfera incredibilmente rilassata nella quale si svolgono queste faraoniche partite di cash game, cosa davvero impensabile per i comuni mortali.

 

 

 

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