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“Non sarà di nicchia ma non mancherà l’essenza del poker sportivo!” Alberto Russo sul casting finale de La Casa Degli Assi
Domenica notte a Milano si è chiuso il casting finale della Casa Degli Assi, il reality sul poker sportivo che andrà in onda su Italia2 a partire dal prossimo 23 aprile.
Per sapere qualche dettaglio in più sull’ultima prova abbiamo parlato con Alberto ‘grandealba’ Russo.
IPC: Come era organizzato il casting finale? Colloquio e sit’n’go come nei primi provini, o c’è stato qualcosa di diverso?
AR: Nei casting preliminari abbiamo cercato di scoprire la vita e la personalità dei candidati, in questi casting “finali” invece abbiamo puntato sul capire le loro qualità logico-matematiche e la loro attitudine al tavolo.
IPC: Quanto ha contato il fattore televisivo del personaggio al momento della selezione?
AR: Chiaramente molto, è un programma televisivo! Ma attenzione, questo non significa affatto che sia stata scelta gente da copertina, significa invece che sono state selezionate le persone che hanno capacità di trasmettere emozioni in tv. E non è proprio da tutti. Ho visto scartare ottimi giocatori e bellissime ragazze solo perchè non avevano questa qualità che invece è fondamentale in un reality.
IPC: Cosa pensi delle ‘critiche preliminari’ che sono già arrivate al programma?
AR: Penso che chi critica abbia il diritto di farlo, anche se intanto direi loro di aspettare almeno che il programma cominci a essere trasmesso! Credo ci sia davvero poco da commentare al riguardo, è ovvio che La Casa degli Assi deve essere un prodotto main stream sia per logiche di obiettivi che di palinsesto. Non è concepito per la nicchia ma non per questo ci discosteremo dal presentare la vera essenza del poker, mostrando a chi non conosce ancora il gioco tutti gli aspetti psicologici, i ragionamenti, la competizione e tutto il divertimento del Poker Sportivo.
IPC: Quale sarà nel dettaglio il tuo ruolo all’interno della casa?
AR: Il mio ruolo ufficiale sarà quello di Poker Coach, ma si farà chiaramente qualcosa di un po’ diverso dal coaching a cui sono abituati i pokeristi più navigati. Non ci saranno obiettivi di bigbet orarie o costruzioni di bankroll, non ci focalizzeremo su hud o multitabling. Non ti nascondo che sto ritrovando molti stimoli lavorando a questo programma! Io sono un romantico del poker e mi sembra di essere tornato agli inizi della mia passione, quando mi emozionavo nello scoprire nuove semplici strategie, col cuore che mi batteva forte tentando di metterle in pratica al tavolo con gli amici o nei club sperduti della California. Proprio questo vorrei essere in grado di trasmettere ai concorrenti e al pubblico: imparare a gestire meglio una partita di poker può insegnarci a gestire meglio anche certe situazioni nella nostra vita.