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Marco Figuccia e la vittoria in primo grado contro l’Ade: “Sono felice più per Max Rosa che per me!”
La notizia dei giorni scorsi sulla sentenza della commissione tributaria provinciale di Treviso che ha accolto i ricorsi di Marco Figuccia e del suo avvocato Max Rosa è di quelle che possono fare la storia per il poker italiano.
Per la prima volta infatti, non solo sono stati integralmente annullati gli atti di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate, ma si è anche condannato quest’ultima a dover pagare tutte le spese legali sostenute.
In pratica Marco Figuccia non dovrà rendere conto all’Agenzia delle Entrate di quanto vinto nei Casinò esteri. Vittoria che cambia radicalmente il panorama anche per tutti gli altri player coinvolti nella massiccia “Operazione Allin”.
Fin da subito Max Rosa ha tenuto a precisare che si tratta soltanto di una prima vittoria (pur importantissima) nel primo grado, ma che la strada è ancora lunga prima di poter mettere definitivamente la parola fine a questa storia.
Ne abbiamo voluto parlare direttamente con l’interessato Marco Figuccia, che ci ha spiegato meglio sia cosa realmente gli era stato contestato sia come sono riusciti ad arrivare a questo punto della vicenda:
“Quando quasi due anni fa mi sono arrivati a casa i primi accertamenti, mi sono subito affidato al lavoro di Max Rosa. Abbiamo definito una linea da portare avanti che prevedeva anche la non conferma di praticamente nessuna delle vincite contestate (che l’Agenzia delle Entrate contestava come sapete affidandosi ai dati di Handonmob), anche se personalmente ho voluto confermare almeno le due vincite più importanti che sarebbero comunque potute essere confermate anche per altri canali.
Sono stato convocato due volte per contestazioni differenti. La prima riguardava le vincite riportate dal 2007 e la seconda per quelle avvenute dal 2010. Dalla dichiarazione riportata in quei due incontri, ho tenuto a precisare che molte delle cifre che avevano a disposizione erano errate, visto che non tenevano conto dei vari “deal” e delle “quote” che avevo fatto o dato, e in un primo momento sembravano averne tenuto conto visto che come detto tutto era stato messo per iscritto. Viceversa quando poi mi è arrivato a casa il verbale definitivo, nulla di quanto avevo detto è stato preso in considerazione.
Abbiamo aspettato due anni prima di poter avere questa risposta, che per inciso riguarda solo i primi due anni contestati (2007 e 2008 se ricordo bene). Anni in cui in effetti la cifra in questione non è poi altissima. Ora mancano ovviamente anche il 2009 e il 2011 dove le vittorie a Nova Gorica e all’IPT di Malta hanno fatto alzare la cifra contestata, aumentata ulteriormente da interessi e multe da pagare per aver portato capitali non dichiarati dall’estero all’Italia.
Ma visto che non dovrebbero essere le cifre la condizione di differenza, sono fiducioso che l’esito finale non cambi anche per gli anni successivi. Per di più da quanto detto dall’Avvocato Rosa se non arrivassero in tribunale prima della fine dell’anno potrebbero anche cadere in prescrizione…”
Una sentenza comunque “storica” che potrebbe cambiare il verso di questa storia. Come stai vivendo questa situazione?
“Si sono consapevole che una sentenza di questo genere sia molto importante non solo per me ma anche per tanti altri nella mia situazione. Ma come sapete qua in Italia le cose sono un po’ diverse e nonostante sia certamente importante, una sentenza del genere non porta automaticamente alla vittoria in tutte le cause simili. Può dipendere da tanti fattori, dalle situazioni specifiche, dall’avvocato, dal giudice, da particolari di forma o di iter.
Se devo essere sincero io cerco sempre di tenermi abbastanza alla larga dal mondo del poker che non sento particolarmente mio in senso stretto. Certo sono orgoglioso di questa sentenza ma più che per me o per quello che può rappresentare sono felice per Max Rosa che mi ha difeso, ha lavorato molto bene e si è impegnato tantissimo. Quindi sono contento che alla fine abbia raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati.
Ora penso che anche loro faranno ricorso, e comunque c’è da parlare ancora degli anni restanti. Quindi prima di mettere la parola fine ancora ne passa. Ma come detto mi fido del lavoro di Max Rosa e credo che possiamo arrivare a buon fine”.
Inutile dire che lo speriamo vivamente anche noi…