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Ferdinando Lo Cascio e l’attrazione fatale per la Svizzera: ‘Il poker online punto it non mi dà più stimoli…”
Ce lo vedete un siciliano doc nella ‘fredda’ Svizzera? Il pensiero fa balzare alla mente la famosa scena del film ‘Totò, Peppino e la malafemmina’, in cui i due protagonisti napoletani si presentano in piazza Duomo a Milano e chiedono informazioni in tedesco a un malcapitato vigile urbano.
Seppur, dunque, il ‘salto’ appaia alquanto originale, qualcosa di concreto a questo riguardo è apparso in nottata sulla bacheca Facebook del professionista di Titanbet Ferdinando Lo Cascio, che si è detto stufo della ‘monotonia’ del poker online ‘.it’ e voglioso di ritrovare quegli stimoli che, negli ultimi tempi, pare aver perso a inizio di ogni sessione.
Il suo post ha scatenato commenti di ogni tipo, ricevuto fino a ora 172 ‘mi piace’ e incuriosito, quindi, sia colleghi del player palermitano sia giocatori amatoriali curiosi di saperne qualcosa di più ma, soprattutto, quello che pare aver lasciato a bocca aperta i più è la scelta della destinazione, senza dubbio inusuale.
A poche ore dalla pubblicazione di quel post, abbiamo raggiunto Lo Cascio per saperne qualcosa di più a riguardo.
IPC: Ferdinando, perché l’idea è di andare proprio in Svizzera nel caso tu ti trasferissi?
Ferdinando Lo Cascio: Il dove è frutto di alcune considerazioni soggettive, una su tutte quella di avvicinarmi a Milano, luogo in cui la mia ragazza andrà a fare la specialistica. Poi mi ha sempre affascinato per la sua civiltà e tranquillità, un po’ meno per il clima, ma non possiamo avere tutto.
IPC: Questa idea è figlia di un 2014 che pokeristicamente non decolla oppure hai voglia di cambiare aria anche per quanto riguarda la real life?
F. Lo Cascio: Un mix di cose. Diciamo che, giorno dopo giorno, mi convinco sempre più di star ‘quasi’ perdendo tempo giocando sul ‘.it’: gli stimoli sono ai minimi storici, i garantiti vanno diminuendo di settimana in settimana, gli high stakes sono pieni di regular e nelle fasi finali, quindi, siamo quasi completamente nelle mani della dea bendata, ovvero chi runna meglio o è dalla parte giusta dei cooler vince.
IPC: E’ venuto fuori anche dai commenti al tuo post: cosa credi possa avere di diverso da te, ad esempio, un Emiliano Conti che grinda e si mantiene vincente nonostante i fattori, anche oggettivi, che hai tirato in ballo?
F. Lo Cascio: Emiliano ha, oltre una grande preparazione tecnica, un approccio al gioco molto metodico. In privato con Antonio Smeraglia, suo ‘adepto’, parlavamo infatti dell’importanza che lui dà alla scelta della schedule: scegliere quali tornei sono convenienti oggi è fondamentale. Io stesso, ad esempio, nonostante abbia la consapevolezza che alcuni high stakes siano sconvenienti, li gioco perché mentalmente non riesco a missarli. Conti, poi, riesce a giocare con la stessa concentrazione un mtt da 250€ e uno da 10€, cosa che, ahimé, a me non riesce, anzi, non riesco proprio a inserirli nella schedule.
IPC: Stamani ti sei svegliato con la stessa idea di quando hai buttato giù il post? Quanto c’è di concreto, quindi, in questa tua esternazione?
F. Lo Cascio: Questa idea balena nella mia mente da tempo, non è una cosa nata ieri, ma questo stato di ‘frustrazione’ vive in me già da quasi un anno. Sono sempre convinto della scelta che ho preso. In realtà continuerò a giocare, ma capisci bene che giocare due/tre volte a settimana e fare 10/15 tornei a sessione non ti permette di raggiungere il numero minimo di games che è richiesto a un professionista.
IPC: vedendo anche la badrun di Rocco Palumbo sul ‘punto .com’, non credi che potresti trovare, anche mentalmente, delle concrete difficoltà anche sui siti internazionali?
F. Lo Cascio: Ovvio, mica penso che sarà tutto rose e fiori. Rocco, però, credo giochi un abi (average buy-in) più alto di quello che andrei a giocare io. Credo comunque che gli stimoli nella vita siano fondamentali: mi manca oggi quella sensazione di iniziare sessione con la voglia di far bene, felice e con quel sano senso di sfida, cosa che, ahimè, ho un po’ perso sul ‘.it’.
IPC: Mettendo un attimo da parte gli eventuali tempi burocratici, quando pensi di trasferirti?
F. Lo Cascio: Fosse per me, il prima possibile, il fine ultimo però è settembre: se non dovessi riuscire entro quella data ad avere le idee chiare, probabilmente scatterà il ‘piano B’. Avevo addirittura pensato, appunto, di concludere gli studi, cosa che credevo di aver abbandonato al 100%…