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Le WSOP 2014 di Sergio Castelluccio: “Sarà dura, ma l’obiettivo è sempre quello di migliorarsi”
A meno di venti giorni dal primo “Shuffle up and Deal” della 45esima edizione delle World Series Of Poker, cresce spasmodica l’attesa dei poker player italiani annualmente impegnati nella prestigiosa competizione.
Lo scorso anno Sergio Castelluccio ci fece sognare, sfiorando il tavolo finale del Main Event: la 14esima posizione conclusiva gli valse comunque un assegno da 451.000$, ma l’amaro in bocca restò per più di qualche giorno.
Quest’oggi apriamo una rubrica dedicata ai nostri poker pro che voleranno alla volta di Las Vegas, e non potevamo che iniziare con il grande protagonista dello scorso anno:
“Ogni estate – spiega Sergio – si cerca di far meglio della precedente: quest’anno non sarà affatto facile, ma l’obiettivo resta sempre quello di migliorarsi. A differenza delle passate edizioni giocherò anche alcuni tornei dal buy-in più basso in modo da arrivare ben calibrato per il Main Event del 7 luglio.”
La schedule di Castelluccio non è ancora ben definita, ma “ilgeniodelletartarughe“conta di partire dall’Italia intorno al 20 giugno per vivere a pieno le due settimane WSOP più calde. Sergio si concentrerà sugli eventi di No Limit Hold’em:
“Le varianti non sono il mio campo. Avevo adocchiato un evento da 50.000$ e l’idea sarebbe stata quella di trovare quote per giocarlo, ma non appena mi sono resto conto che si trattava di un evento HORSE ho abbandonato l’idea. Giocherò dunque diversi tornei da 1.000$ e 1.500$ di buy-in. Tra questi farò con molta probabilità anche il Little One for One Drop da 1.111$. Il Big One lo lascio ad altri… [ride]”.
Il player campano sottolinea le differenze che ci sono tra i tornei nostrani e gli eventi del programma WSOP:
“Le strutture sono molto diverse: ultimamente, qui in Italia, siamo abituati a giocare con uno stack da 20.000 o più chips. Al Rio si gioca con uno stack molto ridotto e per un evento da 1.000$ ci sono solamente 3.000 chips a disposizione. Di conseguenza il field viene scremato sin dai primi livelli e una buona giocabilità si ottiene solamente da metà torneo in poi. Partire bene è fondamentale.”
Nonostante non manchi il desiderio di scrivere una nuova pagina importante per il poker italiano, Castelluccio ammette di essere ancora mentalmente esausto dalla maratona del 2013 e di aver dunque perso qualche stimolo rispetto a qualche tempo fa:
“Quando arrivi a un passo dal final table più importante del mondo non è facile tornare in Italia e ricominciare a giocare con la stessa energia. A ogni modo finché mi diverto continuo a giocare. Mi sarebbe piaciuto tantissimo andare all’Aussie Millions, ma purtroppo la trasferta è saltata all’ultimo. Quella sarebbe stata una grande esperienza e, tra l’altro, avrei sicuramente scambiato qualche quota con ‘Mustacchione’. Non sarebbe andata proprio male…”
L’ultima battuta che abbiamo strappato a Sergio non poteva che riguardare il suo corregionale Antonio Buonanno, freschissimo vincitore dell’EPT di Montecarlo:
“Antonio è una bellissima persona. Lo conosco da anni e mi sono già personalmente congratulato con lui. Non so dire se questa vittoria, anche in ottica WSOP, porterà nuova linfa vitale al poker di casa nostra, ma la passione con cui tutta l’Italia del poker ha seguito la sua impresa fa sperare bene in tal senso.”