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“Era una serata di festa, poi il patatrac!” Il racconto di uno dei presenti alla rapina nel circolo di Bari
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“Era una serata di festa, tutti professionisti e persone per bene che volevano divertirsi intorno a un tavolo verde. Verso mezzanotte e mezza è entrato questo ragazzo alto con passamontagna, guanti neri e pistola in pugno… e la bella serata è andata a farsi benedire”
Comincia così il racconto di uno dei presenti al circolo di Bari domenica sera, quando è avvenuta la rapina da parte di cinque malintenzionati.
Il player era tra i 17 left del torneo con montepremi garantito. In sala erano presenti anche i partecipanti al torneo domenicale organizzato ogni settimana dal circolo, oltre al personale della sala da gioco.
“Inizialmente sembrava quasi uno scherzo: il ragazzo ballava molto sulle gambe tanto che io ho pensato che potesse essere sotto l’effetto di sostanze stupefacenti – prosegue il racconto del testimone – Ci ha intimato di alzarci in piedi e di metterci tutti con le mani in alto. Nel frattempo sentivamo dei rumori provenire dalla stanza fuori dalla poker room, dove c’è la reception con la cassa”.
Quelli che seguono sono minuti di paura. Stando al racconto del giocatore, i criminali hanno avuto anche un cambio di programma:
“Erano in cinque complessivamente, uno o due di loro facevano su e giù per la sala per controllare che tutti effettivamente tenessimo le mani alzate. Dall’altra stanza arrivavano urla, probabilmente cercavano di fare pressione a chi doveva aprire le cassette di sicurezza. A questo punto penso ci sia stato un fuori programma per i rapinatori: in prima battuta sembravano interessati esclusivamente all’incasso della sala mentre dopo due o tre minuti ci hanno detto di mettere portafogli e orologi sul tavolo. C’è chi l’ha fatto e chi no, personalmente sono rimasto con le mani alzate e non mi hanno detto niente. Passavano in uno o in due a prelevare tutto quello che trovavano in maniera molto nervosa, spesso gli cadevano soldi e portafogli dalle mani. Si vedeva che non erano tranquilli”
Per fortuna il nervosismo dei malfattori non si è ripercosso sui presenti: l’episodio criminale, infatti, non ha registrato episodi di violenza fisica.
“Alla fine con gli altri presenti ci siamo consolati al pensiero di non aver subito violenze fisiche: potevano esserci schiaffi o spintoni, ma non mi sembra di aver visto niente di tutto questo. I criminali urlavano in malo modo per terrorizzare, ma a mio avviso non erano professionisti: in primo luogo perchè hanno deciso di derubare i presenti sul momento, in secondo perchè manifestavano davvero troppo nervosismo, quando recuperavano la refurtiva ai tavoli si vedeva che non erano calmi”.
Il testimone chiude la nostra conversazione sperando che questo increscioso episodio non vada a minare il buon nome che il circolo si è costruito sin da quando è in attività:
“E’ stato un episodio bruttissimo ma non vorrei che andasse a infangare il nome del circolo dove è successo: gioco spesso lì, l’ambiente è dei migliori e cose simili non si erano mai viste fino all’altra sera”