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Alessandro ‘bubukonan’ Fasolis: “Il mio allievo è stato aiutato dalla buona run e da un’encomiabile applicazione!”
Alessandro ‘bubukonan’ Fasolis ha pubblicato lunedì sul proprio profilo Facebook l’immagine di un grafico in netta salita, come quello che molti grinder mtt vorrebbero avere.
Non è il suo, ma di un allievo che, in meno di tre mesi, ha fatto un salto di qualità non indifferente, passando da un deficit di oltre 2,500$ a un profit di 12,000$. Incuriositi da questo piccolo ‘miracolo’, abbiamo contattato Alessandro al fine di saperne qualcosa in più sulla buona strada presa dal suo ‘adepto’.
“Inizio col dire – esordisce Fasolis – che, inevitabilmente, la buona run ha giocato un ruolo decisivo per il recupero economico concretizzato dal mio coachato. Non voglio togliergli certo i meriti, perché si è applicato con una costanza ammirevole ed essendo appassionato di matematica e statistica ha fatto un miglioramento evidente in questo aspetto. Solitamente assegno dei compiti da svolgere e il suo thinking process nella risoluzione è sempre stato acuto e particolare”.
L’allievo di ‘bubu’, un ex grinder di sit’n’go, ha chiesto l’aiuto del piemontese per poter curare quei leak che in mtt gli stavano danneggiando i risultati.
“Non era novizio del gioco, infatti si è messo di buona lena a macinare tornei e, come si vede dal grafico, ne ha giocati 1.500 circa dal 24 febbraio, quando abbiamo iniziato il coaching. Peccava, come molti regular di sit, nel gioco post-flop e insieme siamo riusciti, analizzando molte hand history e discutendo su alcune mani, a risolvere quello che non andava. I risultati sono venuti fuori giocando un abi 25€/30€, porzione di online dove, dato il livello ancora basso del field, c’è ancora molto margine per fare profit con costanza”.
Sfruttando questa ultima dichiarazione, abbiamo chiesto a Fasolis se, come sostengono molti suoi colleghi, gli mtt online ‘.it’ sono difficilmente battibili, anche a causa dell’innalzamento del livello medio.
“Questo è vero per gli high stakes, dove praticamente non esiste più il giocatore occasionale. Diventa, dunque, molto difficile tenere un R.O.I. sufficientemente alto per battere la rake. Credo anche che, nonostante il gioco rimanga in continua evoluzione, molti regular abbiano messo un po’ da parte lo studio, forse per la mancanza di stimoli che, dopo anni di grinding, può venire meno. Non sarebbe male eliminare un giorno di sessione per dedicarlo allo studio della propria tecnica di gioco”.
Il coaching non fa certo miracoli ma, come dimostrano anche i numeri riportati sopra, molto spesso porta dei risultati davvero eccellenti. Incuriositi, chiediamo ad Alessandro chi si rivolge a lui, ottendendo una risposta sorprendente.
“Si rivolge a me chi ha davvero voglia di migliorarsi. Inizialmente sono anche diffidenti, credendo di avere poco da correggere, ritenendosi quindi già dei buoni giocatori. A fine del percorso, poi, si ricredono. Ripeto, la buona run incide e la pazienza è fondamentale, ma l’applicazione è il fattore decisivo per riuscire o meno nel poker. Chiedono lezioni persone di ogni tipo, mi è capitato anche un imprenditore cinquantenne, molto appassionato, con un po’ di esperienza live, che era voglioso di comprendere al meglio le dinamiche del gioco. Solitamente chi viene dal live ha i leak più gravi ed eterogenei, chi nasce coi sit’n’go ha problemi nel post-flop, chi gioca cash game con lo stack management e chi, invece, gioca già mtt con l’approccio matematico”.