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il 7 Giu 2014

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Marcello Miniucchi: “Non faccio hand review ma penso sempre al poker”

Marcello Miniucchi: “Non faccio hand review ma penso sempre al poker”

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Calma olimpica e istinto da killer. In poco più di un anno, a forza di risultati Marcello Miniucchi si è guadagnato stima e rispetto di pubblico e colleghi poker player. Anche le critiche, a dire il vero. Lui lo sa, ma ha la forza mentale necessaria per farsene una ragione.

Poche ore prima del day 2 al WPT National 900 di Campione d’Italia, dove – tanto per cambiare – si presentava tra i deep stack, Miniucchi ci svela alcuni lati nascosti del suo carattere, e del suo modo orgogliosamente originale di essere poker pro.

IPC: Mostri sempre una grande calma, ma come fai a carpire informazioni al tavolo quasi senza parlare?

MM: Sono calmo perchè su ogni mano ragiono molto, infatti mi viene spesso chiamato il “time”. Ma lo faccio solo per cercare di limitare al massimo gli errori: essendo il poker un gioco di piccoli vantaggi è giusto non lasciare niente al caso. In generale mi piace basarmi sull’osservazione, sui pattern, un po’ meno sulla parola: cercando di far parlare gli avversari c’è sempre il rischio che sia tu a dare informazioni.

IPC: Anche qui a Campione c’è tuo padre ad accompagnarti. Come mai lo porti sempre con te?

MM: Un po’ per la cabala, perchè era presente a tutti e 3 i miei recenti secondi posti, inoltre è pensionato e gli piace stare in giro. Poi è del tutto immune da questo ambiente, non credo abbia mai speso un € dentro a un casinò. Ma è di larghe vedute, ha sempre rispettato le mie scelte così come ha fatto tutta la mia famiglia.

IPC: Quanto hai studiato il gioco online prima di lanciarti nelle sfide live?

MM: 5 anni fa un mio amico me ne aveva parlato e iniziai i primi sit’n’go su Gioco Digitale. Poi ho comprato una ventina di libri, ho studiato e giocato molto.

IPC: E hai scoperto anche il PLO…

MM: Sì, l’ho scoperto e mi piace molto, anche se sono consapevole di avere ancora molti leak.

IPC: Qualcuno dice che sei un godrunner…

MM: Sì, qualcuno sostiene che io clicchi a caso eccetera. Non mi tange, ma farei un distinguo: in MTT online non mi ritengo neanche nei primi 50 in Italia, per varie ragioni: l’età, i ritmi di chi ha famiglia, gli scarsi volumi di gioco. Sono un vincente, ma non mi ritengo tra i top. Nel cash game Pot Limit Omaha (NLHE non posso circolare e non mi cimento) so di avere dei leak, ma mi piace molto e quando non gioco oltre 4x credo di potermi battere quasi con chiunque. Al contrario, quando di tavoli aperti ne ho 6-8 rendo sicuramente di meno.

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IPC: Ehi, ma questa non è una info per i tuoi avversari?

MM: Hai ragione, non scriverla 🙂

IPC: Prima di conoscere il poker, la tua autostima era inferiore o è sempre stata così alta?

MM: Ho sempre avuto una grande autostima, forse anche troppa. Sono sempre stato uno che vede solo la vittoria. Anche nel poker credo che le vittorie partano dalla testa: da lì puoi costruire le abilità,  ma se non sei forte mentalmente non hai scampo.

IPC: Hai detto di avere letto e studiato molto, soprattutto ai primi tempi. Ma oggi che proporzione del tuo tempo dedichi allo studio, hand review eccetera?

MM: Ti potrei dire che allo studio dedico zero tempo o tutto il giorno, nel senso che non faccio hand review , non leggo più libri, ho smesso di “studiare” per come è comunemente inteso. Però tutto il giorno ho in testa una sola cosa: migliorarmi. Ciò significa che ripenso alle mani quando vado a dormire, o nelle più svariate situazioni rigioco uno spot nella mia testa, rivivo le sensazioni e analizzo le alternative, ma sempre nella mia mente e mai a tavolino. So che è una modalità poco ortodossa e sicuramente non da imitare, ma mi sono sempre trovato bene così.

IPC: Ci sono state situazioni di “real life” in cui pensavi a una mano senza darlo a vedere?

MM: Lascia perdere, succede molto spesso e anche in famiglia. Capita che la mia ragazza mi dica “sembri assente, a cosa stai pensando?”, e lì devo inventarmi qualche scusa, non posso certo dirle “stavo pensando che se pushavo in quella situazione vincevo il colpo” o cose di questo genere!

IPC: Oggi riparti dalla top ten del day 2. A parte il secondo posto anche a questo WPTn (ride già, ndr) che obiettivi ti poni?

MM: L’unico obiettivo che mi pongo riguarda la prossima mano, l’unico torneo a cui puntare è quello che stai giocando. Il resto non conta. Ad esempio non sono mai andato a Las Vegas e non ci andrò neanche quest’anno, perchè ho la bimba piccola e non volevo staccarmi. Non lo vivo con ansia, ma che un giorno vincerò il braccialetto quello sì, posso dirtelo. Non so quando, ma accadrà.

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