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Heads-up da 5 milioni di dollari al Main WSOP: “Anche a Ivey sposterebbero, scelta -EV sul lungo periodo!”
LAS VEGAS – 6483 giocatori, 282 giocatrici, un totale di 6.683 buy-in pagati per un prizepool che ammonta a 62,820,200$ e che sarà redistribuito tra i 693 player che andranno a premio.
Alla chiusura della tardiva del Day1C, gli organizzatori del Main Event WSOP hanno diffuso i dati del payout e subito sono saltate all’occhio le ‘storture’ causate dalla formula che garantisce dieci milioni di dollari al vincitore.
Una percentuale di in the money sensibilmente minore rispetto alle precedenti edizioni, per iniziare. Ma soprattutto fa clamore la differenza di cinque milioni di dollari tra primo e secondo classificato.
Senza dubbio è lo scalino più abnorme della storia del poker, se si esclude quello del Big One For One Drop.
Ma come ha fatto notare il team pro Poker Club Giuliano Bendinelli parlando della ‘madre di tutte la bad-beat’ vista nel torneo da un milione di dollari di iscrizione, c’è una differenza sostanziale, visto che al Main Event 5 milioni di dollari equivalgono a 500 buy-in a fronte dei cinque del Big One.
Le reazioni di player e addetti ai lavori non si sono fatte aspettare. E non sono state affatto positive.
“5 milioni in ballo nel testa a testa non spostano a 3-4 giocatori al mondo che poi non sono giocatori di poker tipo Guy Lalibertè – dice il manager Poker Club Giulio Astarita – Anche a Phil Ivey spostano (foto in alto, ieri al Day1C del Main Event). Secondo me non ha grandissimo senso, cioè diventa quasi automatico il deal. Poi non so se qua si possa fare in bianco o in nero… Comunque è roba da chiamare notai e contronotai: non ha davvero senso giocare un heads-up che sposta l’equivalente dei guadagni di diverse vite. Per quanto nel breve periodo comprendo quanto sia bello dare 10 milioni di dollari al vincitore, nel lungo questo sfavorisce mostruosamente il Main perché non divide i soldi in maniera appetibile e fa tornare meno persone. Avrei probabilmente premiato un 2-3% di giocatori in più”.
Sulla stessa lunghezza d’onda di Astarita è Giovanni ‘gioriz’ Rizzo, anche lui tra i grandi protagonisti italiani ieri al Day1C del Main:
“Il motivo per cui le WSOP hanno deciso dei 10 milioni di dollari al vincitore è palese: hanno visto che c’è una flessione del poker abbastanza evidente e volevano l’impatto mediatico – dice Giovanni – Io però ho fatto ormai cinque Main e non è che gli altri anni ci fosse molto meno di primo posto. Sostanzialmente non garantiscono nulla se non un payout più brutto. Aldilà del testa a testa da 5 milioni che credo sarà dealato spesso, questo prizepool va a influire nelle posizioni in fondo, nel senso che la percentuale di giocatori pagati è più bassa. Sicuramente per un pro può andare meglio, perché il minimo cashout è doppio e la bolla si può spingere un po’ di più sugli amatori. Ma se parliamo di una situazione globale del poker sarebbe invece importante che i giocatori che arrivano qua grazie a un satellite possano cashare il più possibile. Per un torneo come il Main Event è come darsi la zappa sui piedi: sarebbe stato più interessante pagare mille giocatori o spalmare di più… Sette milioni di dollari o dieci, la vita cambia lo stesso dall’oggi al domani.”
Guarda Phil Ivey che racconta le sue emozioni dopo aver vinto il decimo braccialetto nella puntata di vegas2italy:
httpv://www.youtube.com/watch?v=GZB_UmznUZk