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Da Salorno a Las Vegas: intervista all’outsider Michael Tabarelli
LAS VEGAS – E’ l’outsider della spedizione azzurra a questa edizione World Series: live dalle nostre parti non si è visto quasi mai, online il suo nick non è di dominio pubblico.
Quando proviamo a chiederglielo dribbla la domanda:
“Certo che gioco su punto it… ma il nick preferisco tenerlo per me. Ti posso dire che di solito mi siedo ai tavoli di cash game Omaha, perlopiù 6-handed”
Michael Tabarelli, di Salorno in provincia di Bolzano, è salito agli onori delle cronache di queste WSOP con un ottimo 13° posto in un torneo da veri duri, il 5.000$ PLO in cui si è messo alle spalle giocatori del calibro di Phil Galfond, David Kitai e Jonathan Little – giusto per dirne tre.
“Il torneo era difficile, a 3-4 tavoli dalla fine ho iniziato a sentire la pressione e penso di aver giocato due – tre mani non al meglio. Col senno di poi le giocherei in modo diverso: a quei livelli se decidi di entrare nel colpo devi aggredire, se checki tutte le strade è meglio foldare preflop. Dovevo dare più gas. All’ultima mano ho deciso di giocarmi tutto con KK72ss contro un ragazzo che stava aprendo tutte le mani: quando mi va sopra nell’80% dei casi ha due assi, ma avevo investito il 50% del mio stack e non posso più foldare. Considera che non sono troppo abituato a pazientare, mi piace aggredire. Uscire in quella maniera un po’ mi ha tiltato, in primis perchè lo scalino di premio era di 6.000$, poi perchè nell’Omaha quando hai anche 30buipuò succedere di tutto anche se giocando io cash sono abituato ad averne almeno un centinaio”.
Oltre a quel torneo Michael ne ha giocati in totale una decina alle World Series, collezionando un altro piccolo itm all’evento 56 1.000$ NLHE.
Ma soprattutto, Tabarelli è uno dei sette italiani (otto se includiamo anche il mezzosangue italo-francese Giuseppe Zarbo) che domani torneranno al Day4 del Main Event a giocarsi la bolla:
“Penso di aver giocato un buon Main, ho saputo pazientare. Come ti dicevo mi piace aggredire e non sono abituato ad avere uno stack di 20-30 bui. Vediamo domani cosa succede, di solito le mando senza problemi anche in bolla diretta: già due volte agli IPT di Sanremo sono andato fuori proprio in bolla piena per un eccesso di aggressività. Al Main finora ho trovato solamente un tavolo facile il Day1, da lì in poi sono stati tutti abbastanza tosti”.
Prima di salutare Micheal, con la promessa di berci una birra assieme nei prossimi giorni in piscina, visto che il player di Salorno alloggia nello stesso albergo della nostra spedizione, gli chiediamo chi siano gli avversari più tosti che affronta di solito ai tavoli online:
“Tra tutti dico ‘geppetto38’ e Andrea ‘OMG_joker’ Carini, che tra l’altro ho conosciuto proprio qui a Vegas visto che anche lui gioca le WSOP. Ma nell’Omaha è sempre difficile dire chi è bravo, a me piace di più lo stile aggressivo come gioco io, se uno è più chiuso può anche fare più soldi ma a me piace meno”
Guarda l’ultimo episodio di vegas2italy:
httpv://www.youtube.com/watch?v=HZXmgtkhuhI